Cinzia Meoni
Fca sembra prendere tempo sulla cessione di Magneti Marelli dopo le indiscrezioni circolate a inizio mese a proposito di trattative in corso con Samsung Electronics, colosso coreano (con cui il Lingotto già collabora) pronto a espandere il proprio business nel settore dell'automotive.
«Non abbiamo messo in vendita Magneti Marelli», ma «probabilmente, nel lungo termine, il futuro sarà altrove - ha dichiarato Sergio Marchionne, ad del gruppo a margine di un evento alla Luiss di Roma -; nel frattempo, Magneti Marelli resta fondamentale perché ci dà la base tecnologica per lo sviluppo dell'auto, che non avremmo altrimenti. Bisogna tenersela vicina in modo intelligente». Questa la precisazione di Marchionne che, di fatto, getta acqua sul fuoco rispetto ai negoziati in corso. Il problema? Il prezzo, secondo quanto dicono i bene informati. Samsung punterebbe infatti a una «raccolta delle ciliege» molto oculata e, possibilmente, a buon prezzo: ovvero una scelta degli asset più pregiati (nell'ordine: illuminazione, infotainment, telematica, centraline elettroniche per il controllo del motore) da rilevare per un miliardo di dollari, quando gli stessi sono in grado di generare un fatturato di 5 miliardi l'anno, sui 7,8 registrati complessivamente da Magneti Marelli. Il gruppo controllato dalla famiglia Agnelli sarebbe invece irremovibile nella sua volontà di cedere l'intera controllata per 3 miliardi anche per abbattere il debito stimato a fine anno dagli analisti di Banca Akros a 4,7 miliardi. Il miglioramento della struttura finanziaria del gruppo potrebbe portare all'eliminazione dello sconto a cui tratta in Borsa Fca rispetto ai rivali internazionali.
Domani intanto, a Torino è atteso Jay Y. Lee, vicepresidente del colosso coreano e figlio del numero uno, Kun-Hee Lee, per partecipare al cda in programma per l'approvazione della semestrale di Exor. Jay Y. Lee fa parte del board della cassaforte della famiglia Agnelli dal 2012. Sarà l'occasione giusta per fare il punto sulle trattative che, dopo essere partite in accelerazione, si sono visibilmente raffreddate.
Marchionne ha poi rimarcato che l'attuale modello dell'industria dell'auto non è sostenibile senza un consolidamento: «I produttori automobilistici di massa devono capire che la loro indipendenza non è più sostenibile. Per questo, più di una volta, ho auspicato un consolidamento dell'industria come la soluzione più logica ai problemi sistemici del settore».
Il manager ha infine ricordato che «i mercati non hanno coscienza, non hanno morale, non sanno distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Se li lasciamo agire come meccanismo operativo della società, tratteranno anche la vita umana come merce».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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