Morelli in arrivo a Mps entro venerdì

Cda forse mercoledì. Tempi stretti per il piano, ma il mercato teme lo slittamento

Morelli in arrivo a Mps entro venerdì

Settimana cruciale per Mps che va verso la nomina di Marco Morelli alla poltrona di amministratore delegato, lasciata libera, giovedì scorso da Fabrizio Viola.

Il nome del banchiere di Bank of America Merrill Lynch avrebbe già ricevuto il primo avvallo dalla Bce. Nei prossimi giorni tuttavia si succederanno gli appuntamento previsti dalla procedura per arrivare alla delibera entro venerdì prossimo. Quel che sembra certo è che non ci sarà un lungo interregno come quello vissuto in primavera da Unicredit per la nomina di Jean Pierre Mustier. Rocca Salimbeni non se lo può permettere.

Mps deve infatti portare a termine, nel minore tempo possibile, il piano già concordato con la Bce per cessione di 27,7 miliardi di sofferenze lorde e la conseguente ricapitalizzazione fino 5 miliardi, un'operazione colossale considerata l'attuale valore di mercato del gruppo pari a 712 milioni e gli 8 miliardi raccolti negli ultimi 4 anni e svaniti nel nulla. E, in effetti, gli ostacoli a convincere gli investitori a rimettere mano al portafoglio non mancano.

Anche per questo si ipotizza, tra l'altro, l'esclusione del diritto di opzione sull'aumento di capitale per gli attuali azionisti, oltre che una conversione dei bond subordinati che possa abbassare le necessità di capitale e la riformulazione della cessione delle sofferenze. L'essenziale comunque per il mercato, che teme uno slittamento dei lavori al 2017, è che si faccia presto.

Oggi i cacciatori di teste di Egon Zehnder gireranno le proprie considerazioni al presidente Massimo Tononi e al comitato nomine guidato da Alessandro Falciai. Subito dopo Tononi dovrebbe informare l'istituto di Francoforte della scelta effettuata. Tra mercoledì e giovedì, a seconda dei tempi tecnici, il cda di Mps si riunirà per eleggere il nuovo amministratore delegato su cui, successivamente, arriverà il sì ufficiale dell'Eurotower.

Salvo imprevisti, il nome su cui dovrebbe convergere l'assenso degli azionisti, della Bce e delle istituzioni chiamate a far fronte al piano di salvataggio di Rocca Salimbeni, è quello di Morelli. Il banchiere è ritenuto l'uomo giusto per prendere in mano le redini dell'istituto senese, grazie alla sua approfondita conoscenza del gruppo.

Morelli infatti ha occupato la poltrona di vice direttore generale e direttore finanziario fino al 2010, prima di diventare responsabile della Banca dei territori di Intesa SanPaolo e poi numero uno per l'Italia di Merril Lynch Bank of America per cui ha seguito il piano di salvataggio di Mps. La banca d'affari Usa è uno degli otto istituti del consorzio di garanzia. Non sembrerebbero invece interessati al ruolo altri banchiera dati tra papabili dalle indiscrezioni di mercato come Cladio Costamagna, presidente della Cdp, Fabio Gallia, ad di Cdp e Giampiero Maioli, responsabile di Credit Agricole in Italia.

Nel frattempo, dietro le quinte, Corrado Passera, ex numero uno di Intesa Sanpaolo, si prepara a presentare entro una decina di giorni un piano di salvataggio alternativo per Rocca Salimbeni.

Il progetto dovrebbe coinvolgere fondi internazionali pronti, secondo quanto risulta, a ricapitalizzare il Monte per 2,5 miliardi senza tuttavia passare dal mercato. Il piano sarebbe leggermente differente rispetto a quello respinto a luglio dai vertici del dell'istituto senese.

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