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Palenzona soffia sulla brace del risiko bancario

"C'è spazio per altre aggregazioni". Oggi il piano di Mediobanca

Palenzona soffia sulla brace del risiko bancario

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Da quando è arrivato alla presidenza di Fondazione Crt, Fabrizio Palenzona sta esercitando tutta la sua influenza per muovere le tessere del risiko bancario. «Le banche in cui siamo azionisti hanno dei manager che devono decidere e fare delle proposte», ha detto ieri a margine di un convegno di Bain sul sistema bancario, «io parlo da cittadino e dico che nel sistema ci sono ancora possibilità di aggregazione». Quello che dice Palenzona è importante perchè in pancia a Crt ci sono, oltre alla quota in Generali (1,61%), anche quelle in UniCredit (1,9%) e Banco Bpm (1,8%), dove ha siglato un patto con altri enti e casse previdenziali, a cui si aggiunge una piccolissima quota in Mps, derivante dal salvagente gettato a Siena in occasione dell'aumento di ottobre. Nonostante le sollecitazioni, però, il ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, continua a sostenere che «la rotta stand alone» sia quella «migliore», come dimostrerà anche l'aggiornamento del piano «a fine anno».

Intanto proprio oggi l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel, presenterà al mercato il nuovo Piano strategico 2023-2026. La merchant bank, che controlla il 13,1% di Generali, è un crocevia per il controllo del gruppo assicurativo. Il nuovo presidente della Fondazione Crt, tuttavia, auspica che le Generali possano recuperare la «tranquillità» che è mancata in occasione del rinnovo del cda lo scorso anno, quando i soci Mediobanca da una parte e Caltagirone-Delfin dall'altra, con l'appoggio dello stesso ente torinese allora guidato da Giovanni Quaglia, si sono date battaglia sulla riconferma del ceo Philippe Donnet. «Il principio della tranquillità è sempre un principio sano», dicendosi «contento» per la cedola appena staccata dal Leone, 1,16 euro per un rendimento del 6,4%. «Le fondazioni sono un elemento fondamentale per il terzo settore e traggono le capacità di essere efficaci dalle partecipazioni che hanno.

Il buon andamento di queste attività diventa un volano per il loro sviluppo».

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