Parte la Rcs di Cairo, occhi sul piano

Oggi l'assemblea per il nuovo board. La sfida del rilancio dei periodici e della Spagna

Cinzia Meoni

Oggi si sancisce l'avvio dell'era di Urbano Cairo in Rcs (controllata da Cairo Com al 59,83% del capitale) dopo che l'editore di La7 ha scalato il gruppo del Corriere della Sera tramite un'offerta pubblica di acquisto e scambio, avvenuta la scorsa estate.

L'assemblea degli azionisti del gruppo di Via Solferino è stata infatti convocata a Milano per rinnovare integralmente il cda, dopo l'insediamento per cooptazione, a inizio agosto, dello stesso Cairo, alla poltrona di presidente e amministratore delegato, insieme a Marco Pompignoli e Stefania Petruccioli. Ma a Piazza Affari più che sui nomi che andranno comporre il vertice (noti da inizio settembre, quando sono state pubblicate le liste), l'attenzione è concentrata sui dettagli che Cairo darà ai soci sui tempi e sulle modalità di esecuzione del piano industriale. Piano che passa, a medio termine, dal matrimonio tra Cairo Communication e la stessa Rcs.

Nel mirino in particolare, secondo quanto finora trapelato, ci sono il riordino dei periodici da Io Donna a Oggi, storici brand di Rcs, lo sviluppo delle sinergie tra i due poli editoriali, il rafforzamento del web e degli eventi legati alla Gazzetta dello Sport che garantiscono un'ampia redditività e, infine, il nodo Spagna. Dall'ingresso al vertice, peraltro, il proprietario di La7 a quanto pare ha avviato un processo di controllo e razionalizzazione dei costi, quasi fattura per fattura.

Nelle intenzioni di Cairo l'esecutivo dovrà essere uno strumento di lavoro snello ed operativo, e invece non di mera rappresentanza. Quanto alla coposizione del nuovo board, alla lista di Urbano Cairo spetteranno sei dei nove posti disponibili. Per Cairo Com, entreranno in cda, oltre allo stesso Cairo, che manterrà la doppia carica di presidente e amministratore delegato, anche Marco Pompignoli, Stefano Simontacchi e Stefania Petruccioli, già presenti nel board, Maria Capparelli e Gaetano Miccichè, presidente di Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo), indicato come prossimo vice presidente del gruppo. Proprio Ca de' Sass, in effetti, si è fin da subito schierata al fianco di Urbano Cairo nell'Opas su via Solferino che ha portato alla scontro tra l'editore di La7 e la cordata Imh formata da azionisti storici del Corriere (Unipolsai, Mediobanca, Pirelli e Diego Della Valle) e capitanata da Andrea Bonomi. Per le minoranze, scenderà invece in campo una lista unica presentata da Imh, Mediobanca, Pirelli, Ddv di Diego Della Valle, Unipol e Pirelli, a cui fa complessivamente capo il 24,9% di Rcs. Hanno già prenotato un posto nel cda di Cairo, Diego Della Valle (al 7,3% del capitale), Carlo Cimbri (Finsoe, azionista di riferimento di Unipol, ha il 4,6%) e Marco Tronchetti Provera (ChemChina detiene il 4,4%). Proprio Della Valle ha dichiarato in questi giorni: «Andrò al Cda per dare una mano, non per altro».

Entrambi gli schieramenti hanno proposto la durata del cda in tre mandati.

Intanto, dall'insediamento di Cairo al vertice del gruppo, avvenuto lo scorso 3 agosto, il titolo di Rcs a Piazza Affari è passato da 0,73 euro agli 0,92 euro di venerdì.

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