Pop Milano, Bonomi prova a fare la «spa»

Andrea Bonomi intende trasformare Bpm in una società per azioni. È questa la grande novità che il presidente del cdg ha presentato ai sindacati nazionali martedì scorso. Il passaggio sarebbe «temperato» da una serie di accorgimenti che consentirebbero ai dipendenti soci di eleggere una minoranza del consiglio di sorveglianza.
Nel dettaglio, si prevede di costituire una «Fondazione Bpm», i cui vertici continuerebbero a essere eletti col voto capitario. Inoltre, per rendere il trapasso meno «doloroso» si pensa di distribuire azioni ai dipendenti in modo che questi ultimi possano eleggere una minoranza rilevante all'interno del consiglio di sorveglianza. La maggioranza andrebbe comunque agli azionisti di mercato.
Bonomi ha sottolineato che la riforma punta a introdurre una logica di divisione «alla tedesca» tra gestione, controllo e azionariato «alla tedesca».

I sindacati hanno preso tempo in virtù della difficile situazione del settore credito aggravato dal caos derivati in Monte Paschi e si sarebbero rifiutati anche di ricevere copia del documento presentato dal presidente. Il «cantiere della governance» ripartirà dopo le elezioni, ma l'esito della riforma è ancora difficile da prevedere. Il gioco dei veti incrociati potrebbe continuare.

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