“Se volete venire a mangiare la pizza sabato sera dovete dirmelo ora perché altrimenti non riesco a trovare un tavolo da prenotare”. Questa singolare telefonata è arrivata di martedì da parte di alcune coppie di amici e la pizza che avremmo dovuto mangiare sabato era una normalissima pizza acciughe e capperi. Pizza... pizza capite? Farina, acqua, lievito, pummarola in contenitori da 20 litri, mozzarella a cubi comprata alla Metro all’ingrosso, olio d’oliva che è meglio quello che metti tu nel motore, un po’ di capperi e 2 acciughe. Dove sta l’inganno? Nel vino? Vino frizzante in caraffa allungato con acqua ma talmente acido che so da subito che finirò la serata con 3 Malox in pancia. Ah lo so cosa pensate, se mi va bene che sono uno che ama il “value for money” se mi va male che sono un poveretto che chissà in che pizzeria sono andato. No, vi sbagliate: una delle più note pizzerie della cittadina in cui vivo pullulante di famigliole pretenziose in cerca di una serata VIP. E quella mediocre esperienza gastronomica è stata pagata 20 eurini a cranio per fortuna con scontrino almeno la beffa del nero l’abbiamo evitata.
Ricordo ai lettori non emiliani che un kg di tortellini fatto nella cucina di una signora ottuagenaria con l’amore della vostra nonna di sangue io lo pago 30 euro e con 120 euro pagati da 3 coppie per una pizza scadente il costo industriale di una cenetta tradizionale a base di bollito e tortellini non supera i 70 euro e le stoviglie le lava la lavapiatti. Rendimento per il pizzaiolo del +200% sul costo industriale del pasto ? Mah...
Ecco qua spiegata in una serata di Tomasini la saga dell’inflazione che sta vivendo oggi il mondo.
Per quelle ragioni che è impossibile da spiegare prima e solo con il senno del poi l’economia italiana e quella mondiale sta letteralmente volando. I ristoranti scoppiano, l’immobiliare vola e sembra che la macchina dei soldi stia allagando letteralmente il mondo di pecunia fior di conio.
Guardando i grafici macro una cosa è certa: dagli USA l’inflazione ghermirà anche l’Europa anzi la sta già ghermendo. E non è una inflazione dovuta ai colli di bottiglia di questa ripresa indotta dalle misure anti-covid, niente di tutto questo. Questa è una inflazione destinata a perdurare checché ne dica la FED o qualche altro sapientone. E le prime avvisaglie si vedono già in Europa con Irlanda e Repubblica Ceca e Polonia che seguono paro paro l’andamento USA. Bisogna solo chiedersi quando arriverà in Europa e in Italia. E quando la Lagarde dice che non alzerà i tassi per tutto il 2022 il suo naso si allunga come quello di Pinocchio se vuoi pensare bene, se pensi male invece devi ragionare che abbiamo troppo debito in giro e l’unico modo politicamente accettabile per sgonfiarlo è lasciare correre l’inflazione. Di seguito il grafico dell’inflazione USA distinta nelle componenti COVID e non COVID:
Ecco qui il mio cruccio: i conti correnti di italiani ed europei rigurgitano di denaro contante, i debiti sono alle stelle, il sistema previdenziale in Italia ma anche in altri paesi europei non è sostenibile, come si fa ad aggiustare tutto senza colpo ferire ? Semplicemente in un modo: lasciando correre l’inflazione. Non esistono altri modi indolori per sgonfiare la bolla che si è concretizzata sui mercati. Da qui il boom degli asset reali di azioni ed immobili. E non è finita qui, perché se quello che è successo è l’anticipazione del futuro che succederà quando il futuro diventerà presente ? I dati dell’inflazione USA dei giorni scorsi dicono solo una cosa: occhio alle obbligazioni occhio ai depositi sui conti correnti occhio alla carta in genere perché questo è il momento degli asset reali. Di seguito il grafico dei tassi di risparmio in diversi paesi europei.
Ma vediamo ora quali azioni scegliere nel mercato italiano. E per scegliere ci affidiamo al nostro indicatore proprietario ITI.
Vasco Rossi canta che “La vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia…”. Testo iconico che tutti conoscono e che molti si sono voluti imprimere sulla pelle (e per questo ringraziano i tatuatori). Nella vita di tutti i giorni, però, se mettiamo da parte la poesia ciò che ricerca la maggioranza delle persone è solo l’equilibrio: la follia la lasciamo agli altri. E se questo discorso vale per la vita di tutti i giorni figuriamoci in Borsa! Cosa c’è di meglio di trovare azioni regolari? Di quelle che si muovono in maniera quasi prevedibile, con la curva così precisa che sembra fatta con il righello... Senza rumore, solo stabilità. Un sogno? No, realtà: e tutto grazie all’Independent Trend Index.
L’ITI, per i nuovi lettori, è un ranking made in Indipendente di Borsa che seleziona automaticamente le azioni misurando lo scostamento tra la curva effettiva dei prezzi e la crescita a 45 gradi, sogno non segreto di ogni investitore. Quanto più l’azione cresce in maniera lineare, insomma, più l’ITI sarà elevato. Non la certezza che il trend si mantenga immutato, ma sicuramente un gran risparmio di tempo e di fatica.
Grazie alla selezione dell’ITI, che potete trovare free cliccando qui , ogni settimana analizziamo un’azione che rispetta queste caratteristiche. Oggi parliamo dell’azione Innovatec che vanta il grafico spettacolare che segue: +72,5 % in meno 15 giorni... e il rialzo sembra non voler finire qui.
Dal grafico vediamo che in soli 15 giorni o poco più i prezzi sono aumentati di oltre il 70%.
Se l’ITI non ci avesse segnalato azioni Innovatec già da diversi giorni, quindi, avremmo potuto perdere un rialzo interessante che potrebbe farci fare belle scoperte. I volumi sono in crescita dalla scorsa estate, ma la nuova propulsione dei prezzi ha dato un’ulteriore spinta anche a loro. Inutile sottolineare anche la rottura del massimo storico, vista l’impennata fin troppo evidente.
Le ultime notizie che provengono dalla società sono tutte più che positive: è solo di pochi giorni fa l’annuncio che la controllata Innovatec Power, a seguito del lancio di un nuovo progetto, ha raggiunto un portafoglio contratti definitivi inerenti alla riqualificazione energetica sostenibile (parliamo quindi di un settore leader, è bene ricordarlo) di circa 85 milioni di euro.
Particolarmente buoni anche i risultati dei primi sei mesi dell’anno, chiusi con ricavi per quasi 64 milioni di euro, in aumento del 68% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il risultato finale è stato positivo per 2,39 milioni rispetto al rosso (proforma) di oltre 3 milioni contabilizzato a giugno 2020.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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