Un'altra beffa sul canone Rai: caos sul modulo per le disdette

Il modello previsto dal decreto per la dichiarazione di non possesso della tv è quello rilasciato dall'Agenzia delle Entrate: potrebbero essere nulle le autocertificazioni

Un'altra beffa sul canone Rai: caos sul modulo per le disdette

Il Canone Rai rischia di essere pagato anche da chi ha presentato l'autocertificazione in cui dichiara il non possesso dell'apparecchio televisivo. Di fatto solo ieri è stato attuato in decreto che pone in vigore la norma sul balzello tv in bolletta. In Gazzetta Ufficiale è stato presentato il decreto attuativo del ministero dello Sviluppo Economico. Così da luglio arriverà già in bolletta la prima stangata da 70 euro (10 euro mensili per i primi 7 mesi dell'anno). Ma è prorpio nel decreto che si insinuano le insidie per i contribuenti. Il decreto infatti riserva un'mara sorpresa. Il termine ultimo per presentare l'autocertificazione di non possesso è scaduto lo scorso 16 maggio.

Il decreto attuativo è arrivato circa 20 giorni dopo e nel testo, come ricorda la Stampa, appare una frase che potrebbe porre fuori gioco le autocerteficazioni presentate finora da chi non possiede una tv. A segnalare la vicenda è l'Unione Nazionale Consumatori che sottolinea il fatto che nel decreto viene previsto solo l'uso del modello dell'Agenzia delle Entrate, approvato dal Fisco. Il modello è stato diramato dalle Entrate lo scorso 24 marzo e potrebbe porre fuori dalle esenzioni tutti coloro che hanno presentato una semplice autocertificazione. "Una tesi assurda che ci lascia perplessi dal punto di vista legale", affermano gli esperti dell'Unione Nazionale Consumatori. In tanti nelle settimane precedenti hanno presentato disdetta per il canone Rai usando moduli che erano presenti sui siti dell’Agenzia delle Entrate o della Rai.

"E’ evidente che chiunque abbia presentato una dichiarazione esaustiva che contiene tutti gli elementi utili, non può essere costretto a pagare il canone solo perché non ha compilato il modellino appositamente predisposto", afferma Massimo Dona dell'Unc. A quanto pare dunque chi non dovrebbe pagare, pagherà lo stesso. E non resta che chiedere successivamente il rimborso.

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