Eni in forte flessione

Le incertezze emerse sul piano borsistico mondiale hanno reso esitante anche Piazza Affari, che ha concluso una giornata negativa, pur evidenziando punti di maggiore resistenza per alcune blue chip. Gli indici ufficiali arretrano dello 0,6%, mentre il Comit e il Mediobanca si mantengono sui livelli di venerdì. Resta invece basso il controvalore degli scambi, ieri pari a 3,3 miliardi di euro. L’interesse si è rivolto ancora al settore bancario, con Unicredit che cresce dello 0,56% per l’aumento del peso nel paniere dell’indice S&P/Mib dopo la fusione con Hvb. Sempre tra le banche attenzione per Capitalia che ieri ha approvato la fusione con Fineco. Si rafforzano le big del comparto assicurativo, mentre cedono i titoli petroliferi (meno 1,91% Eni), in sintonia con il calo del prezzo del greggio, e arretra anche Aem (meno 1,3%) tra le ex municipalizzate. Sempre fluida la quotazione di Fastweb (meno 2,4%) in attesa di un consolidamento della base di controllo azionario.

Tiene Alitalia, al termine del periodo di opzione, aumentano i contrasti per Rcs, ma cedono le società di grandi lavori, con Astaldi e Impregilo che perdono oltre il 3%. Nei titoli del lusso crollo di Valentino, in calo del 4,6%.

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