La decisione della casa di cura «Città di Udine» di non accogliere Eluana Englaro per sospenderle alimentazione e idratazione riconosce la «validità allatto dindirizzo che altri avevano definito legittimo ma inefficace». Il sottosegretario al Welfare con delega ai temi bioetici, Eugenia Roccella, commenta così il dietrofront della struttura sanitaria friulana, che non ospiterà più gli ultimi giorni di vita della donna da 17 anni in stato vegetativo persistente. Il fatto dunque che a Udine non verrà eseguito il decreto della Corte dAppello di Milano è «la conferma - aggiunge lesponente del governo - che nel servizio sanitario nazionale non possono esistere zone di extraterritorialità». Roccella ricorda quindi come «con latto dindirizzo del 16 dicembre 2008 il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, dopo unattenta ricognizione della normativa esistente, abbia invitato le Regioni a rispettare larticolo 25 della Convenzione Onu sui diritti dei disabili, che impone di garantire a tutte le persone con disabilità alimentazione e idratazione». Quindi, il sottosegretario rileva come il decreto della Corte dAppello «non faccia alcun riferimento al Servizio sanitario nazionale, nonostante dia indicazioni molto dettagliate sulle procedure di morte, e che non si tratta di sentenza passata in giudicato, come a volte è stato detto. Non esiste - conclude - alcun obbligo a eseguire il decreto che, peraltro, trattandosi di volontaria giurisdizione, resta sempre rivedibile».
La Roccella ha infine replicato al senatore Ignazio Marino, del partito democratico, che sul caso ha affermato che lItalia «arretra sotto le minacce del governo»: «Non cè stato alcun intento di intimidazione o ritorsione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.