Esperti tutti d’accordo: «Non è un caso politico ma di riorganizzazione»

nostro inviato a Mantova

L’affaire-Mondadori, che sembra scuotere i palazzi milanesi dell’editoria e quelli romani della politica, qui a Mantova scorre via tra l’indifferenza generale e l’opportunismo personale. Tanto più che la metà degli autori presenti a Mantova che pubblicano o hanno pubblicato per Mondadori ha firmato la lettera di protesta contro l’allontanamento di Andrea Cane: Corrado Augias, Stefano Bartezzaghi, Vito Mancuso… Come la pensano, lo hanno già detto su Repubblica. Gli altri, come ad esempio l’archeologo-scrittore Valerio Massimo Manfredi, autore-Mondadori doc, qui al festival con il suo nuovo Otel Bruni, non scorgono ombre politiche sulla vicenda: «Spiace quando un’azienda decide di tagliare un suo dipendente, tanto più di valore come nel caso di Cane, ma cose simili sono successe anche di recente nella stessa Mondadori e in altri gruppi editoriali. Ma non vedo motivazioni o giochi politici dietro il licenziamento». Stessa opinione di Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale Bompiani: «Bondi e Cane? Stiamo parlando di due vicende completamente separate. Un conto è la nuova squadra di lavoro Mondadori, un’altra, se mai arriverà, la consulenza di Bondi. Nessun caso politico». È la stessa impressione di Inge Feltrinelli: «È per tutti gli editori una cosa sempre triste quando cambia l’organigramma. La prima cosa che mi viene da dire è “no comment”, dispiace che persone creative lascino una casa editrice». Chi invece al no comment si ferma, senza aggiungere altro, è Giorgio Faletti. Autore Dalai in avvicinamento a Rizzoli, ha preferito non intervenire sul cambio ai vertici della casa di Segrate, ma proprio una settimana fa, in una lunga intervista all’Espresso, alla domanda-provocazione «Lei pubblicherebbe un libro con Mondadori», ha risposto: «Berlusconi come uomo di partito è una cosa, Mondadori è un’altra.

Che si sia arrivati al punto per cui pubblicare con un dato editore riveste una valenza politica, è spaventoso». Tanto è vero che, pur trovandosi bene con Dalai, Faletti tra poco pubblicherà, «in via eccezionale», un romanzo breve con Einaudi.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica