Arrestati e rilasciati tre noti leader dell'opposizione

Mosca Sono stati arrestati per qualche ora a Mosca in una manifestazione non autorizzata in difesa dei prigionieri politici in Russia il blogger anti corruzione Aleksei Navalny, il leader del Fronte di Sinistra Sergei Udaltsov e l'oppositore liberale Ilia Yashin. Rilasciati in serata dovranno comunque comparire in tribunale il 30 ottobre e rispondere di disturbo dell'ordine pubblico: rischiano pesanti multe, secondo la nuova legge sui cortei illegali varata col ritorno di Putin al Cremlino nello scorso maggio. «Accuse inventate. Non abbiamo infranto alcuna legge» ha detto Navalny uscito dalla stazione di polizia. Stavolta i dissidenti avevano scelto di svolgere una serie di picchetti solitari, che in teoria non richiedono il permesso delle autorità: 200 persone in piedi a distanza di circa 50 metri, nastri bianchi sul petto (segno della rivolta contro il Cremlino), in mano cartelli con la scritta «Sono contro la repressione politica e la tortura».

Simbolici i luoghi di partenza e di arrivo: dalla piazza della Lubianka, ex sede del Kgb in epoca sovietica e oggi quartier generale dei servizi segreti russi (Fsb), dove Navalny ha dato il via all'azione, fino al Comitato Investigativo Centrale a Baumanskaia, che negli ultimi mesi ha aperto una serie di inchieste penali a carico degli oppositori. Udaltsov rischia 10 anni di carcere per aver «organizzato disordini di massa» e «preparato un golpe».

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