Il ciclone Ségolène su Hollande: "Se non fai come dico, fallirai"

L'ex compagna del presidente rompe il silenzio delle ultime settimane e tra le righe accusa l'Eliseo di incapacità politica: manca una visione

Il ciclone Ségolène su Hollande: "Se non fai come dico, fallirai"

Parigi - Dopo la dieta mediatica che si era autoimposta, per Ségolène Royal è giunto il tempo di «dire le cose». Non più mandarle a dire. Non più farle sapere con dichiarazioni filtrate ai giornali come fuori onda, e invece volutamente orchestrate per colpire l'ex compagno. Quel François Hollande oggi presidente della Repubblica che la sta ignorando, facendo dimenticare agli stessi militanti socialisti l'estro politico della ex candidata alle presidenziali del 2007.
Senza neppure salutarla al Palazzo di Vetro, nell'ultima Assemblea generale dell'Onu dove Ségo si trovava in veste di vicepresidente dell'Internazionale socialista, lui, monsieur le président, la evitò preferendo un ingresso secondario (era con Valérie Trierweiler). Oggi Royal si atteggia a matrona al di sopra delle parti. Dice di non voler tornare su quello «spiacevole incidente». Ha «voltato pagina». Parla di politica a Le Monde senza nascondere ambizioni.
Spiegando che il presidente finora si è limitato a «dire la verità ai francesi», entra a gamba tesa nella delicata fase hollandiana all'Eliseo e rischia di riaprire un nuovo capitolo «personale» nella saga di famiglia. Non vuol «passare per la cattiva», dice. «Non voglio sembrare una che dà lezioni». «Bisogna passare a una nuova fase, quella delle riforme strutturali promesse nel programma presidenziale: riforma del sistema finanziario, riforma fiscale, rivoluzione ecologica, futuro per i giovani». In due sole parole, suggerisce a Hollande (come faceva quand'erano insieme) di superare «l'operazione verità» e cominciare a realizzare quel «sogno francese» a cui, stando i sondaggi, gli stessi cugini d'Oltralpe non sembrano già più credere, almeno con Jean-Marc Ayrault a capo del governo e con lui all'Eliseo.
Hollande, accusato tra le righe di incapacità politica, incassa una critica durissima sulla riduzione del deficit. Una misura giusta che segue però «un criterio contabile» e non «un obiettivo politico». Come se a guidare il Paese ci fosse una schiera di ragionieri, col capo che non sa che pesci prendere dopo aver sbagliato le previsioni di crescita per il 2013: più che dimezzate. «Bisogna spiegare ai francesi perché si punta al 3%, in nome di quale visione della società». Manca un progetto, secondo Royal. Manca lei. Le Monde sta al suo gioco. Titola così la prima pagina, con foto di lei: «I consigli della Signora Royal al Signor Hollande». Una granata lanciata da un quotidiano che da settimane cerca di scuotere l'Eliseo senza successo.
Non bastano gli editoriali?, ecco l'artiglieria. Una ex compagna, che pochi giorni fa ricordava la «storicità» della storia d'amore tra lei e François, quasi a voler sminuire il sentimento che oggi lega Valérie al presidente, torna a far sentire la propria voce nell'agorà: «Confermo che la mia passione per la politica è intatta e che voglio sempre essere utile al mio Paese».
Dopo l'umiliazione alle legislative e la mancata rielezione in Parlamento, Royal sembra voler cogliere la sua ultima chance: approfittare della crisi, delle tensioni interne al partito e della mancata capacità decisionale di un presidente che in cinque mesi ha indietreggiato su almeno quattro impegni del programma - Fiscal Compact da «rinegoziare» e invece approvato pressoché invariato rispetto al testo della destra neogollista; voto agli stranieri rimandato a data da destinarsi; matrimoni e adozioni per gli omosessuali su cui si aprirà invece un dibattito; crescita e riduzione del deficit -.
Una autoproclamazione a salvatrice della nave socialista che, se non affonda, galleggia senza avanzare. «Quando il compito è difficile e così immenso, bisogna unire tutte le forze».

Per questo chiede a Hollande un'accelerazione, e magari un incarico, rispolverando i concetti di «democrazia partecipativa» ed evocando un ruolo nuovo per l'Assemblea nazionale: «Deve ritrovare uno spazio di iniziativa per accelerare il ritmo delle riforme». Anche se è piuttosto lei, straniera nel suo stesso partito, a cercare una collocazione nella «Hollandia».
twitter @F_D_Remigis

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