Fiato sospeso per Mandela: infezione e ricovero

Prima la notizia del ricovero in ospedale per un'infezione polmonare e la conseguente paura di una salute così compromessa da far pensare al peggio. Poi la precisazione dell'ufficio del presidente sudafricano Jacob Zuma: «Nelson Mandela sta rispondendo positivamente alle cure» e - parole del portavoce alla presidenza - era «cosciente» al momento dell'arrivo in ospedale.
Ancora una giornata col fiato sospeso per le sorti di una delle figure simbolo del Ventesimo secolo: l'uomo della lotta dell'Africa nera contro l'estremo baluardo della dominazione bianca nel continente, un uomo cresciuto nello spietato regime dell'apartheid razzista che ha oppresso il Sudafrica dal 1948 al 1994; un leader che ha abbracciato e guidato la lotta armata, che ha trascorso quasi un terzo della vita in carcere e ne è uscito come un Gandhi nero, che con il suo messaggio di perdono e riconciliazione ha saputo evitare al suo Paese il temuto baratro di vendetta e di sangue.
Mandela, 94 anni, ex presidente del Sudafrica, è stato ricoverato nella notte per una ricaduta della sua infezione polmonare. I medici si stanno occupando di lui e stanno facendo in modo che possa beneficiare del miglior trattamento sanitario possibile e di ogni comfort, è stato assicurato in un comunicato della presidenza. Il presidente Jacob Zuma ha espresso l'auspicio di una pronta ripresa di Mandela, eroe nazionale. «Chiediamo al popolo sudafricano e al mondo intero di pregare per il nostro caro Madiba (nome del clan di Mandela, ndr) e per la sua famiglia. Abbiamo totale fiducia nell'equipe medica e sappiamo che farà tutto quanto è possibile per fargli ritrovare una buon salute», ha detto il capo dello stato sudafricano.
Ma la condizione di Mandela è quella un anziano definito «fragile», che deve essere sottoposto ad una terapia antibiotica ma il cui equilibrio complessivo di salute, come sempre nei casi dei pazienti a questa età, è instabile e delicato. Lo spiega Giuseppe Paolisso, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg). «L'infezione respiratoria - spiega Paolisso - può portare a deficit di ossigeno in circolo che ovviamente mette in sofferenza cuore, reni e fegato, come se mancasse benzina in una macchina. Per combattere l'infezione serve usare un trattamento antibiotico».

In sostanza, ha concluso Paolisso, «il malato corre dei gravi rischi,basta un piccolo cambiamento per modificare completamente il quadro».
La presidenza del Sudafrica ha lanciato un appello ai media del mondo intero «affinché rispettino l'intimità» del premio Nobel per la Pace, «in modo che i medici possano svolgere al meglio il loro lavoro».

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