Gang spietate a Marsiglia: «Serve l'esercito»

È sempre più allarme criminalità nei quartieri popolari a nord di Marsiglia, con 14 persone uccise in regolamenti di conti dall'inizio dell'anno. E ora le autorità chiedono aiuto al governo di Parigi, auspicando l'intervento dell'esercito.
«Non serve a niente mandare un'auto della polizia per arrestare degli spacciatori, quando dieci vengono arrestati, altri dieci ne prendono il posto. È come combattere contro un formicaio», afferma in un'intervista al quotidiano La Provence la senatrice socialista Samia Ghali, sindaco del 15° e 16° arrondissement di Marsiglia, esasperata per l'ennesimo assalto a colpi di kalashnikov, l'altro ieri sera, costato la vita a uno spacciatore di 25 anni.
«La verità è che oggi- spiega la senatrice- il primo datore di lavoro per i giovani in molte zone è il traffico di stupefacenti.

Se niente cambierà, ci dirigeremo dritti dritti verso un sistema all'americana, con delle gang che si fanno la guerra su dei territori in cui la legge non ha più corso». L'unica soluzione, conclude la Ghali, è far ricorso ai militari, «per far fronte alle armi da guerra utilizzate dai trafficanti».

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