Marò, la Lexie resta in porto Si cerca un'arma mancante

Alla petroliera italiana viene di nuovo negata la partenza. Oggi l'interrogatorio dei marò. Gli inquirenti cercano un'arma "fantasma"

Marò, la Lexie resta in porto Si cerca un'arma mancante

Nulla da fare. La vicenda della Enrica Lexie non accenna ad avvicinarsi alla conclusione. Un continuo rimpallare di decisioni pro o contro la partenza della petroliera italiana costringe ancora in porto la Lexie, con a bordo alcuni marò, mentre i due marinai accusati di avere ucciso i pescatori indiani - Salvatore Girone e Massimiliano Latorre - si trovano in carcere. E in carcere rimarranno per altre 2 settimane.

Lo scorso 29 marzo alla nave italiana era stato dato il permesso di lasciare il porto di Kochi, a patto che acconsentisse a ritornare quando le autorità lo avessero chiesto e a fronte di un pagamento di una somma considerevole, 30 milioni di rupie. Una decisione ritrattata nel giro di una sola giornata, con la sospensione della sentenza dell'Alta Corte del Kerala, dopo l'appello presentato dai parenti dei pescatori uccisi - secondo l'accusa - dai due marò italiani. 

La Enrica Lexie dunque non si muove da quel porto nel quale è ancorata da metà febbraio. Nonostante gli appelli di cui più parti si sono fatte portavoce, ultimi i cittadini indiani sikh in Italia, che questa mattina hanno consegnato al ministro per la Cooperazione Riccardi una petizione - corredata di 4mila firme - per chiedere il rilascio dei marò incarcerati nella sezione speciale del carcere di Trivandrum. Nonostante le visite istituzionali, che avrebbero dovuto portare a qualche passo avanti, se non alla risoluzione del contenzioso.

Le autorità indiane insistono: il reato deve essere giudicato in India. Si fanno attendere tanto la decisione sulla giurisdizione, continuamente rinviata, quanto l'esame balistico sulle armi utilizzate dai marò. E anche su quest'ultimo punto vengono sollevati nuovi dubbi dagli inquirenti indiani, che questa mattina hanno fatto sapere, a scriverlo Times of India, che si starebbe ancora cercando "un'arma fantasma", quella utilizzata per sparare contro i pescatori della St. Antony, che non sarebbe dunque nella mani delle autorità del Kerala.

Oggi è anche il giorno dell'interrogatorio di Girone e Latorre, che gli indiani ritengono fondamentale per poter arrivare a una risposta sull'esame balistico delle armi. I due marò, che nella mattinata hanno ricevuto la visita del sottosegretario agli Esteri De Mistura, sono stati sentiti da un team di investigatori nel carcere dove si trovano rinchiusi.

Respinta la richiesta della difesa di far partecipare all'interrogatorio anche un rappresentante del governo italiano. E domani arriverà anche la decisione sulla petizione presentata dai familiari dei pescatori, che vorrebbero anche il capitano della Lexie tra gli accusati.

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