Eurosia Fabris

Di recentissima beatificazione, questa donna nacque nel 1866 a Quinto Vicentino, dalle parti di Vicenza, da modesti contadini che nel 1870 si trasferirono nella vicina Marola. Eurosia (che i suoi chiamavano Rosina) amava leggere ma poté frequentare poco la scuola perché presto dovette aiutare in casa e nei campi. Nel tempo libero faceva il catechismo in parrocchia e, appena possibile, cominciò a radunare in casa sua le giovani locali, che da lei imparavano taglio e cucito. Nel 1885 morì una vicina, giovane mamma di due bimbe. Rosina, andata a pregare nel santuario di Monte Berico, vide apparire la Madonna e la sentì parlarle. Si trattava di profezie che la riguardavano. Andò a finire che, dopo consultazione col suo parroco, Rosina accettò di sposare il vedovo e di far da mamma alle due orfanelle. Ebbe anche sette figli suoi, tre dei quali divennero poi sacerdoti. E altri tre si fecero religiosi. Mamma Rosa, come la chiamavano in paese, non ebbe vita facile, perché doveva occuparsi anche del cognato e del suocero, che vivevano nella stessa casa e litigavano spesso per incompatibilità caratteriali (il carattere è spesso la croce più gravosa della vita: se non il nostro, quello degli altri).

Ma la sua casa, a forza di pazienza, preghiera e sacrificio, diventò un'oasi di serenità e di accoglienza, aperta anche a tutti quelli che avevano bisogno di consiglio e, perché no, di intercessione. Lei era la colonna e l'architrave della situazione, lei e la Madonna che a quella vita l'aveva indirizzata. Morì nel 1932, lasciando un potente esempio di madre di famiglia cristiana.
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