Exor torna a mettere utili in cassaforte

Torna in utile Exor, la finanziaria attraverso la quale il gruppo Agnelli detiene il controllo della Fiat. Il terzo trimestre si è chiuso, infatti, grazie anche al miglioramento delle società partecipate, con un utile consolidato di 30,9 milioni a fronte di una perdita di 4,7 milioni di euro nell’analogo periodo dell’anno scorso, mentre nei nove mesi l’utile è di 56 milioni (il rosso era 266,6 milioni di euro).
Migliorano anche i conti di Alpitour e Cushman & Wakefield, che registrano nei nove mesi una crescita dei ricavi e un miglioramento della redditività, nonostante le difficoltà dei settori turistico e immobiliare in cui operano. Al 30 settembre Exor, presieduta da John Elkann, presenta un Net asset value (Nav) pari a 6,6 miliardi di euro, 1,1 miliardi in più rispetto al 30 giugno scorso e quasi 3 miliardi in più rispetto al primo marzo 2009. Il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante ammonta a 5,79 miliardi di euro, con un incremento netto di 492,2 milioni rispetto al dato di fine 2009, pari a 5,3 miliardi. Il Nav è un indicatore ritenuto basilare per una holding, come quella torinese, che si configura con le sue partecipazioni. Rappresenta, in pratica, il valore dei vari asset, dedotti i debiti e i costi di ristrutturazione da qui ai prossimi dieci anni.
La posizione finanziaria netta consolidata del Sistema Holdings è positiva per 131 milioni di euro e presenta una variazione positiva di 79,4 milioni rispetto al saldo di fine 2009 (+51,6 milioni).
Exor prevede di chiudere il 2010 con un risultato positivo della capogruppo, mentre a livello consolidato l’esercizio dovrebbe chiudersi «con un significativo miglioramento dei risultati economici che dipenderà in larga misura dall’andamento delle principali società partecipate».
Intanto, parlando agli analisti, ieri l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha ribadito i piani di produzione del gruppo. «Fiat e Chrysler - ha affermato - produrranno 34 nuovi modelli entro il 2014, di cui 13 nell’area Nafta: si tratta di vetture Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Abarth, Jeep e veicoli commerciali». Sempre il top manager ha confermato che, con l’integrazione dell’americana Chrysler, sarà raggiunta la massa critica di 6 milioni di autovetture nel 2014 e un alto livello di sinergie di costi per 1,5 miliardi di euro al 2014.


Nell’incontro è stata illustrata anche la realtà Fiat Industrial, che nascerà a inizio gennaio dalla divisione delle attività di Cnh, Iveco, di parte delle attività di Fpt e di Fiat industrial finance da quelle di Auto, dei componenti, della parte restante di Fpt e di altre (Itedi, la quota in Rcs e varie partecipazioni di minoranza).

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