Ventidue giovani benestanti su di un prato, una ragnatela di gesti inconsulti, qualche urlo, parecchio sudore. E poi quella curiosa ossessione di veder rotolare la sfera in rete. A vederla così, chi mai direbbe che è lo sport più amato del pianeta? Quello che da un secolo riesce a mobilitare gli entusiasmi e le passioni di milioni di persone Ecco perché è importante saper raccontare. Ecco perché, hanno voglia a dire, quella voce che se ne sta lassù, a puntualizzare e a tradurre le immagini in una storia, si è guadagnata, nel calcio sempre più catodico, la maglia numero ventitrè. Se non ci fosse, è come se mancasse la palla: tutti a casa, evacuare l'impianto con calma, per favore. Per milioni di italiani, quella voce è Fabio Caressa, uno dei personaggi televisivi più conosciuti e riconoscibili del momento. E anche le voci, comè giusto che sia, si godono il Natale: se possibile a casa, e se possibile ritagliandosi qualche ora in famiglia, davanti alla tv. Davanti, e non dentro. Sai che catarsi?
E dunque, cosa vede Fabio Caressa in tv, a Natale?
«Sono un fan delle serie tv, quindi ne ho in programma parecchie. Le preferite? Dr. House e Desperate Housewives, soprattutto Desperate: da vedere rigorosamente con mia moglie. È un momento tutto nostro. Certo, poi me la devo sentir dire che, a turno, si sente di assomigliare a ciascuna delle protagoniste. Grazie al cielo non è vero».
Nessun programma sportivo, possibile?
«Scherziamo? Certo che sì. Questo Natale ho in mente di godermi forti dosi di calcio inglese, quello che amo di più. Gli inglesi non sono come noi, non si fermano mai. Ad esempio, domenica 30 dicembre c'è Manchester City-Liverpool e due giorni dopo, l'1 gennaio vanno in campo Fulham-Chelsea e Arsenal-West-Ham. Partite che chi ama il calcio d'oltremanica non può perdersi».
E noi che pensavamo a qualche vecchia registrazione dei Mondiali...
«Ho una notizia: non conservo nulla. Nemmeno le partite dei Mondiali. Sono il tipico spettatore mordi e fuggi: ho My Sky, registro quello che mi serve, vedo e cancello. E non colleziono. Anche i videogame, i giochi della Playstation, non conservo niente. Ci gioco per un po e poi li regalo, li vendo. I miei dvd sono contati: Il Padrino, Braveheart, Il Signore degli Anelli. E poi, ovvio, tutto Disney».
Perché è così ovvio?
«Perché ho due bambine, Matilde di cinque anni e Eleonora di tre, che mi hanno trasformato in un esperto mondiale di cartoon. Accetto sfide sulla cultura Winx. E ho già una missione: registrare, ovviamente su Sky, Ice Age 2. Il primo episodio ha fatto impazzire le mie bimbe».
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