LA FEDE NEL

Il sacro e l'arte. Uno dei rapporti più tormentati della storia. Basti pensare a tutte le volte che le religioni sono diventate iconoclaste, come il cristianesimo bizantino nell'VIII secolo o l'islam, lungo quasi tutta la sua storia. Perché nulla trasmette o minaccia il divino più della sua immagine, della sua rappresentazione. E in nessuna epoca della cultura occidentale il rapporto tra religione e immagini è stato così forte come nel Rinascimento. Infatti gli artisti riprendono in pieno le forme classiche dopo la frattura medievale in una ideale continuità con il mondo antico. Ereditano dall'arte classica l'armonia tra la bellezza dell'uomo e la natura. Mettono in scena, mutuandolo dal platonismo il rapporto sublime tra l'uomo e Dio, tra ragione e fede. Ovviamente non senza tensioni, fratture, ritorni gnostici.

Ecco che allora Il Giornale, per accompagnare il lettore attraverso questo incredibile fermento culturale, ha scelto un cicerone d'eccezione: Vittorio Sgarbi. A partire da oggi, ogni domenica pubblicheremo all'interno del quotidiano due pagine dedicate ai più grandi capolavori della pittura religiosa del '500.

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