Fine della favola: Schwarzy si separa dopo 25 anni

Nessuno se lo aspettava e invece è successo. Dopo 25 anni di matrimonio e quattro figli in comune, Arnold Schwarzenegger e la moglie Maria Shriver si sono lasciati. In un comunicato diffuso per conto di entrambi, da un portavoce dell’ex governatore della California, i due annunciano che vivranno separati mentre lavorano al futuro della loro relazione e che continueranno a seguire insieme la vita dei quattro figli. «Dopo un’infinità di pensieri, riflessioni, discussioni e preghiere, siamo arrivati a questa decisione di comune accordo». «È stato un momento di grande transizione personale e professionale per ciascuno di noi: chiediamo compassione e rispetto dai media e dal pubblico».
Da quando Schwarzenegger aveva finito il mandato, i due facevano vite separate. Sabato scorso era stati visti sorridenti alla laurea di un nipote, ma lei non aveva la fede. Circa un mese prima dell’anniversario, la Shriver, aveva scritto sulla sua pagina Facebook che stava attraversando una transizione della sua vita: «Come sapete le transizioni non solo facili», diceva chiedendo consiglio su esperienze analoghe. «È così stressante non sapere qual è la prossima cosa che farò: la gente ti chiede cosa sta facendo e non può credere che tu non lo sappia».
Arriva dunque al capolinea, almeno per il momento, una delle coppie più collaudate dell’high society americana: un rapporto che aveva saputo gettare ponti tra la politica, Hollywood, i media e unito due mondi agli antipodi: lei rampolla dei «reali» d’America, i Kennedy; lui figlio di un poliziotto austriaco; lei stella nascente di un network televisivo, lui culturista diventato attore di film di cassetta; lei nipote di un presidente degli Stati Uniti; lui repubblicano con un debole per Richard Nixon. La Shriver, figlia di Eunice Kennedy Shriver, aveva lasciato il suo lavoro di reporter alla Nbc News quando lui era diventato governatore.

In un discorso inaugurale nel maggio del 2009 alla University of Southern California, Schwarzenegger aveva alluso alla potente influenza della Shriver sulla sua vita: aveva spiegato che quando la gente gli chiede la ragione del suo successo, lui spiega «numero uno, esser venuto in America; due, lavorare duro, tre, sposare una Kennedy».

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