Finito l’equivoco

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Francesco Cossiga

Romano Prodi, candidato leader dell’Unione, ha fatto una «scelta europea» dopo che l'assemblea federale della Margherita aveva deliberato sulla proposta di Francesco Rutelli di presentare proprie liste autonome, con il proprio nome e il proprio simbolo nelle prossime elezioni generali politiche per la quota riservata dalla legge per la ripartizione proporzionale tra liste concorrenti.
Preannunciata dall'autosospensione della «Correntina» prodiana dalla Margherita dopo la deliberazione dell'assemblea federale, Romano Prodi ha annunziato di avere deciso di promuovere la formazione, anche senza la partecipazione della Margherita, di una lista unitaria dell'Ulivo, formata dai Ds, dai Sdi e dalla «Correntina» prodiana.
È finalmente una scelta europea, perché ci si avvia ormai alla confluenza dei «prodiani» nel socialismo europeo e quindi del ritorno del «prodismo» e dell’«ulivismo» nel solco delle grandi culture e tradizioni politiche europee.
Questa scelta europea è già stata fatta dalla Margherita, che ha ormai optato chiaramente sul piano nazionale per un riformismo democratico di centrosinistra, d'ispirazione cristiana popolare e liberaldemocratica e già da tempo sul piano europeo con l'adesione al Partito Democratico Europeo, della stessa ispirazione e nella quale hanno confluito forze liberaldemocratiche, altre d'antica derivazione Mouvement Populaire Français, di ispirazione democratica cristiana, o partiti cristiano democratici come il Partito Nazionale Basco, a suo tempo fondatore dell'Unione Europea Democratico Cristiana e dell'originario Partito Popolare Europeo.
Questa importante scelta di Romano Prodi è di aiuto al partito dei Ds, che potrà rinsaldare la propria unità nella riaffermazione della sua identità socialista, di origine comunista-democratica o socialista tradizionale e facilitare i rapporti con la sinistra radicale: Rifondazione comunista, Partito dei Comunisti italiani, «movimenti» e sindacalismo «militante», senza la quale è impossibile vincere e difficilissimo governare.
Non vi sono difficoltà insormontabili per i «prodiani», nello schierarsi nelle file del socialismo europeo, finora la più importante forza riformatrice in Europa dopo la netta e decisiva evoluzione moderato-conservatrice del Partito Popolare Europeo.


Nei partiti socialisti europei militano da tempo cattolici militanti che, nella priorità della lotta per la pace, contro l'egemonismo politico-militare americano, contro il capitalismo per la giustizia economica e sociale contro la «globalizzazione», nel Regno Unito, in Francia e di recente in Spagna hanno potuto superare nello spirito di un «cattolicesimo adulto» alla Romano Prodi le difficoltà morali inerenti all'accettazione di leggi quali quelle sul matrimonio tra non eterosessuali, dell'adozione da parte degli stessi, del riconoscimento delle unioni di fatto e delle soluzioni più radicali al problema della procreazione assistita: il primato della teologia della liberazione sulla teologia morale cattolica tradizionale.
La scelta della Margherita e quella speculare di Romano Prodi sono un passo decisivo di ritorno alla politica reale!

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