Francia, rivoluzione in caserma Sarkozy licenzia 54mila militari

Chiuderanno 83 basi: pesanti ricadute sulle economie locali

da Parigi

Niente sconti: anche l’esercito francese paga il dazio dell’impronta «modernizzatrice» del presidente Nicolas Sarkozy: la riforma della Difesa, presentata ieri in Francia dal primo ministro Francois Fillon e dal ministro Hervè Morin, rivoluziona la geografia militare transalpina e manda a casa 54.000 militari. Ben 83 siti militari - metà dei quali concentrati nel nordest - verranno soppressi a partire dal 2009, 33 dovranno traslocare, piccoli centri come Bitche in Mosella (le famiglie dei 1.257 militari rappresentano 2.500 abitanti su 5.700) verranno spopolati con conseguente tracollo del prezzo delle case.
Sarkozy non ha fatto nessuno sconto: 54.000 elementi (su 185.000) perderanno il lavoro, 20 tra reggimenti e battaglioni dell’esercito verranno soppressi, 11 basi aeree ed una aeronautica verranno chiuse.

La riforma, prevista per giugno, è stata rinviata per due volte a causa delle proteste delle autorità locali. Mourmelon, in Champagne-Ardenne, è scesa in piazza il 14 luglio e ha salvato i suoi 1.256 militari su meno di 5.000 abitanti. Per gli altri, invece, nulla da fare.

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