Basterà un cinque in una qualsiasi materia per non essere ammessi all’esame di maturità. Resta determinante poi ai fini della bocciatura il voto in condotta insufficiente. Se lo studente merita cinque per il suo comportamento scorretto non avrà scampo. Anche con un ottimo profitto dovrà ripetere l’anno. La scorsa settimana il consiglio dei ministri ha licenziato il nuovo regolamento sulla valutazione nelle scuole di ogni ordine e grado. Un provvedimento necessario per dissipare tutti i dubbi sulle novità introdotte dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini.
E il ministro coglie l’occasione di un convegno a Milano per ribadire che «con un cinque non si viene ammessi agli esami di maturità». Obbiettivo delle scelte del governo è quello di raggiungere «maggior rigore nella valutazione degli apprendimenti, oltre che severità e disciplina nella valutazione dei comportamenti», spiega il ministro che ritiene indispensabili tali elementi «per formare cittadini che domani siano consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri». Poi più in generale, la Gelmini parla di «valutazione equilibrata», che esclude «l’egualitarismo e il livellamento che c’è stato fino ad oggi, frutto della cultura del ’68». Un appiattimento, prosegue il ministro, «che noi non condividiamo e non ci sentiamo di poter confermare per il futuro» perché ora si deve andare «verso una scuola della responsabilità e del merito».
Con il regolamento sono state chiarite in modo più specifico tutte le circostanze che possono portare ad un voto insufficiente in condotta. Valutazione che potrà essere disposta dal collegio dei docenti per gravi violazioni dei doveri degli studenti, definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti. Sono considerate «gravi violazioni» la mancata frequenza regolare dei corsi e il mancato assolvimento degli impegni di studio. La mancanza di rispetto nei confronti sia dei docenti sia dei compagni. Il mancato rispetto del regolamento di istituto. Il danneggiamento del patrimonio scolastico.
Lo studente che commette una grave mancanza però avrà una seconda occasione. Nel regolamento infatti viene specificato che «per prendere un’insufficienza in condotta si deve aver già preso una sanzione disciplinare». Soltanto nel caso in cui il comportamento indisciplinato si dovesse ripetere «il consiglio di classe può decidere per l’attribuzione del cinque». In sostanza «la sanzione disciplinare funzionerà come un cartellino giallo dopo il quale se i comportamenti gravi persistono il consiglio di classe darà il cartellino rosso, ovvero il cinque in condotta».
Si conferma poi il ritorno della valutazione in decimi sia nella scuola elementare sia nelle medie.
Anche per l’ammissione all’esame di stato di terza media gli alunni dovranno conseguire la sufficienza in tutte le materie, compreso ovviamente il voto di condotta. Agli alunni particolarmente meritevoli potrà essere assegnata la lode. Anche l’educazione fisica infine farà media con gli altri voti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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