il dibattito sull'esito del voto

2 ELEZIONI E DINTORNI
Gli attacchi ingiusti a chi fa politica ogni giorno in strada
Caro Direttore, sono uno studente universitario, iscritto da tempo al Pdl spezzino, assiduo lettore de il Giornale. Condivido spesso le sue analisi che leggo sempre con attenzione. Sono rimasto però un pochino rammaricato della lettera che è stata pubblicata di un iscritto spezzino che accusava il Coordinamento Provinciale della mia città di non aver fatto campagna elettorale.
Prima però di spiegarle il mio punto di vista sulla vicenda spezzina, il mio ringraziamento principale va al Presidente Silvio Berlusconi che grazie al Suo carisma ha ottenuto un ottimo risultato Nazionale, un risultato insperato, se si considera da dove è ripartito.
Entrando nel merito della questione spezzina le posso dire che parlando tutti i giorni con le persone della mia città, come attivista del Pdl, ho riscontrato in un primo momento un forte disorientamento tra gli elettori a causa delle liste, che a detta di tanti, non premiavano la territorialità come criterio per la compilazione delle stesse.
Questo ha fatto emergere un senso di profondo abbandono che è stato vissuto in maniera non positiva dalla nostra comunità, anzi con un profondo sconforto non suscitando di fatto quell'entusiasmo che ci poteva consentire di traguardare risultati eccellenti come invece è accaduto in passato.
Stessa sensazione è stata prodotta in me dagli attacchi, ingiusti, arrivati al Vice Presidente del Consiglio Regionale Luigi Morgillo, al Coordinatore provinciale del Pdl Raul Giampedrone e il suo Vice Giacomo Gatti non che al Vice Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Fria: gli ho ritenuti del tutto inappropriati in quanto sono proprio costoro che in questi anni sono stati e sono a tutt'oggi il punto di riferimento del nostro partito e dei nostri elettori. Sono loro che ci hanno sempre messo la faccia, anche nelle situazioni più difficili e che sempre hanno portato avanti il partito sul territorio rinunciando anche a gran parte della loro vita privata per pensare al bene pubblico e alle persone.
Sono fermamente convinto che una propaganda elettorale non si consegue con due convegni e un gazebo ma lavorando giorno dopo giorno impegnandosi costantemente e assiduamente con i cittadini, cosa che i questi anni alla Spezia è stato fatta.
Instaurare un rapporto diretto e costante, fondato sulla serietà e la trasparenza, con il cittadino 365 giorni all'anno e non soltanto rendendolo partecipe l'ultimo mese prima delle elezioni politiche, credo che debba essere la regola per ogni buon politico.
Questo logicamente lo dico da cittadino, oltre che da iscritto del Pdl, che sa quanto sia difficile fare politica in una realtà dove la sinistra ha in anni ed anni costruito il suo consenso elettorale sul clientelismo.
La mia scelta di attivista è di rimanere al fianco di quelle persone, vere, che ho citato prima, che ogni giorno sono nelle piazze, di persone che si occupano dei problemi del vicino di casa, dell'anziano che non riesce ad arrivare a fine mese, del negoziante che si vede smarrito in mezzo alla giungla del mercato internazionale, di rimanere al fianco dei nostri rappresentanti di centro destra che nonostante le enormi difficoltà, alla Spezia, hanno posto in campo un serio e radicale rinnovamento. Li sostengono perché credono in me, credono nei giovani e nel nostro futuro.
È il momento di lavorare, ancora di più di quello che è stato fatto. Lo dico da giovane che chiede una speranza per il proprio futuro.

2 BERLUSCONI SEMPRE LEADER
Pdl spezzino fermo, non credeva più a Berlusconi
Caro Massimiliano, concordo alla lettera con quanto da te scritto e avrei potuto scrivere personalmente l'articolo di Melgrati, perché questo è stato lo spirito di Forza Italia, perché questo avrebbe dovuto essere lo spirito di un Pdl oggi vincente. Purtroppo così non è stato, perché molti in questo partito non credono in Silvio Berlusconi, l'artefice del loro benessere, della loro notorietà. Ecco perché al primo esonero hanno dato forfait, poi ritrattando in parte, auto-sospendendosi, fino alla farsa finale. Certo che restano nel Pdl, e dove potrebbero andare dopo la debacle di Monti?
Detto questo vorrei fare soltanto delle brevi precisazioni al fine di avvalorare quanto da te scritto in questi giorni: semplici dati di fatto, che ho potuto verificare di persona. La sede del Pdl della Spezia era chiusa nel periodo delle elezioni e non c'era alcun Point elettorale in città. Nel seggio dove facevo il presidente (per fortuna) non v'era l'ombra di rappresentanti di lista e neppure nel Comune.
Quando è scoppiata la bagarre delle candidature il capogruppo del Pdl a Porto Venere ha rassegnato le dimissioni da tutti gli incarichi, restando Consigliere di se stesso. Anche lui non scommetteva più su Silvio Berlusconi.
Non ho trovato, né nella buca delle lettere e neppure sul tergicristallo un solo volantino del Pdl.
Non c'è stata nessuna chiusura di campagna elettorale in piazza, soltanto un buon inizio organizzato dal senatore Grillo con tutti i candidati della Liguria in una sala del Camec gremita. Non vorrei con queste dichiarazioni che si pensasse che io faccia parte delle truppe dell'ex senatore Grillo, perché chi ha buona memoria ricorda quanto io me lo sia fatto nemico, a suo tempo, proprio per tutelare l'autonomia dei giovani e degli eletti, tra i quali Morgillo. E per far questo noi del direttivo avevamo affittato un appartamento in centro città (prima ci incontravamo nello studio del Senatore o in una pizzeria) e ci tassavamo di 100.000 lire a testa per pagare l'affitto, bei tempi!
Parliamo tanto di rottamazioni e di lasciar posto ai giovani, ma Silvio Berlusconi con i suoi 76 anni ha dato dei punti a tutti con il suo entusiasmo e la sua energia. I giovani avevano e hanno dei posti lasciati vacanti, imparino a riempirli, soprattutto per il loro bene.
Brunella Maietta
2 STRATEGIE SBAGLIATE
Grillo vince perché i partiti

presentano degli invotabili
Caro Lussana, Ottimo il suo articolo sul Pdl ligure che meritava in pieno di prendersi la tramvata che ha preso. Ma dubito che impareranno la lezione, specie sentendo le parole di Scajola, che continua a credersi l'ombelico del mondo. Grillo ha vinto perché ha saputo ascoltare la rabbia della gente, ha dato un'effimera speranza di cambiare qualcosa. È un voto di protesta come lo fu quello dato alla Lega vent'anni fa. E se non riga dritto, Grillo perderà l'enorme consenso che ha oggi. È un bene che il Pd abbia vinto in modo così rosicato: così dovranno far vedere che cosa sono capaci di fare.
Sono tutti capaci a criticare, governare è un'altra cosa. E dovranno scoprire le carte sulle loro vere intenzioni.
Il Pdl come al solito si è ridotto all'ultimo momento; finché i suoi esponenti liguri faranno campagna elettorale parlando dei guai giudiziari di Berlusconi non andranno da nessuna parte.
Matteo Rosso, che avrebbe potuto essere il Matteo Renzi della Liguria e rottamare i vecchi tromboni del Pdl, è stato messo da parte perché ha osato opporsi al governo Monti, e i primi a fargli la guerra sono proprio i suoi compagni di partito.
Nel Pdl di Genova sono per nulla aperti a nuove persone che offrono le loro idee senza ambizioni politiche: guardi un po' che fine hanno fatto i «Volonterosi del Giornale», se li ricorda?
È ridicolo sfottere i parlamentari e senatori grillini perché sono tutti neofiti senza esperienza.
Forse che la ex-hostess dell'Alitalia eletta con l'Italia dei Valori di Di Pietro - quella che ha comprato reggiseni a spese della Regione - aveva esperienza?
E cosa dire delle varie star televisive o campioni sportivi candidati dal Pdl e dal Pd, forse che anche loro hanno esperienza? Sono solo specchietti per le allodole, ma la gente non ci casca più, almeno non tutti.


Come al solito gli italiani hanno dovuto votare per chi sembrava meno peggio, specie in Liguria. Se il Pdl proponesse candidati seri e credibili finalmente potrebbero votarli senza turarsi il naso.
Marina Mascetti

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