Da mesi stiamo scrivendo, unici a crederci davvero, spesso anche al di là dello stesso Pdl, che laria è favorevole alla vittoria di un sindaco moderato. Moderato, sia ben chiaro, non vuol dire «del Pdl» o «berlusconiano», definizioni che in questo momento non sono un valore aggiunto per una candidatura. Magari è ingeneroso, magari è sbagliato, ma è così.
Nelle ultime settimane, questa mia convinzione si è rafforzata. Perchè la vittoria di Marco Doria alle primarie e le sue prime affermazioni, molto identitarie, di fatto lasciano aperte praterie per un candidato non di sinistra, non comunista, non massimalista. Ma, se possibile, nemmeno un ultrà del Cav, per poter conquistare palazzo Tursi. Tanto per dire, lEnrico Musso dellaltra volta, quello del discorso inaugurale ai Magazzini del Cotone, che segnò lalfa e lomega della sua politica, sarebbe andato benissimo. Il seguito mussiano, però, incoraggia altre scelte.
Quindi, eccoci a oggi, a sessantotto (68) giorni dallapertura delle urne, con il mio telefono che suona almeno dieci volte al giorno, sempre per pormi la stessa domanda. Dallaltro capo del filo, ci sono lettori che mi domandano: a) chi è il candidato del Pdl e dei moderati? b) perchè non si candida lei? Alla domanda b) rispondo sempre allo stesso modo. Non mi candido perchè faccio un altro mestiere, anche se confesso che mi gratifica molto il fatto che lettori, amici ed imprenditori di livello me lo propongano: chi ama la propria città non può che essere gratificato dallidea.
Più difficile rispondere alla domanda a). Ho un ottimo rapporto con Pierluigi Vinai, il candidato a cui i parlamentari liguri avevano detto di sì, a (...)
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