Caro Direttore, a distanza di alcuni giorni dal «no» dell'università di Genova al trasferimento nel futuro parco scientifico e tecnologico vorremmo condividere con la città alcune nostre riflessioni. L'università ha espresso voto contrario giustificato da un problema di carattere economico ma nel contempo ha dichiarato di riconoscere il valore e l'importanza di questa operazione. Mancano però i fondi per rendere sostenibile il trasferimento.
Le posizioni e le dichiarazioni su questo tema sono state formalmente espresse. Ora che si conosce il problema, forse è possibile risolverlo.
Noi non vogliamo rinunciare al sogno di un polo internazionale di innovazione. Abbiamo da sempre creduto in questo progetto e confidiamo nella ricomposizione di un tavolo di discussione che possa favorire la ricerca degli strumenti finanziari necessari per consentire questo trasferimento, importante per la creazione di un parco scientifico.
La città e le sue istituzioni, l'università ed il governo hanno il dovere di riconoscere a questo progetto lo status di «interesse generale strategico» per lo sviluppo e l'internazionalizzazione del territorio nonostante le difficoltà del momento.
La fase economica difficile che sta attraversando il nostro paese non deve indurci a rinunciare all'opportunità di investire quanto necessario per avere in casa un polo d'innovazione internazionale.
Se l'università ha problemi di liquidità chiediamo al Governo, alle istituzioni locali e ai soggetti coinvolti nel progetto di trovare una strada per rendere sostenibile economicamente questa operazione i cui numeri sono chiari. Si tratta di guardare lontano e scegliere di continuare a disegnare un futuro invece che arrendersi al declino.
Giudichiamo l'idea di creare un ecosistema imprenditoriale vivo, aperto, basato sulla cooperazione, sul talento e su un clima di scambio reciproco assolutamente vincente.
Se non investiamo su ricerca, innovazione e alta tecnologia di cosa vivranno i giovani italiani? Questa città sta velocemente morendo, fallendo. I suoi ragazzi scappano altrove. Vogliamo davvero abbandonare l'idea di fare di Genova la capitale Europea dell'alta tecnologia? Vogliamo rinunciare a questa sfida? Occorre fare tutti un passo indietro e guardare a Erzelli come all'occasione per creare occupazione per i giovani e un futuro per questa città.
*Presidente Janua
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