Prima il lancio di pietre e mattoni, poi gli insulti scritti sulle stesse vetrate che erano appena state colpite dai «proiettili» pesanti: la rabbia contro Equitalia, l'azienda di riscossione tributi, e, in particolare, contro la sua sede genovese di via D'Annunzio, si è manifestata la notte scorsa, verso le 4, in maniera particolarmente violenta.
Persone rimaste, al momento, ignote hanno bersagliato e danneggiato alcune vetrine lanciando oggetti massicci, poi hanno imbrattato i muri con scritte ingiuriose. Del tipo: «ladri assassini», «usurai», «aguzzini».
Tra le scritte, che sono state tracciate con una bomboletta spray di colore nero, non sono state rinvenute comunque rivendicazioni o sigle che facessero pensare a un movimento in qualche modo organizzato.
A dare l'allarme sono stati gli addetti alla vigilanza. Sul posto sono sopraggiunti - ma quando ormai i vandali si erano allontanati - i carabinieri del nucleo radiomobile del Comando provinciale e i colleghi della sezione rilievi che hanno svolto immediati accertamenti nella speranza di riuscire a repertare tracce o impronte lasciate dagli assalitori.
L'aggressione agli uffici di Equitalia a Genova arriva proprio nelle stesse ore in cui la società di riscossione annuncia di aver deliberato «da tempo e in ogni caso di devolvere in beneficenza le somme ottenute a titolo di risarcimento nelle controversie avviate a tutela della propria immagine».
Lo rende noto la stessa Equitalia in relazione alle notizie di stampa sull'accordo conciliativo raggiunto con il commercialista milanese Silvio Ceci (fiscalista che ha tra i clienti anche attori come Luca Laurenti e personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo come Diego Armando Maradona).
«Le querele per diffamazione - precisa questo proposito Equitalia - hanno l'intento di contrastare adeguatamente le campagne di disinformazione nei confronti del Gruppo e della funzione istituzionale che svolge».
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