«Potreste informare il sindaco Doria che gli Ipad come strumento di lavoro valgono assai poco? Ci sono tablet molto più economici, ma di inferiore status symbol, che funzionano altrettanto bene se non addirittura più orientati all'e-office. Certo, se viene Scalfari o Lerner magari si sfigura». Firmato Marco Marchionni, lettore del Giornale, certo, ma prima di tutto cittadini genovese sensibile, come altri, ad un uso poco oculato del denaro pubblico. E allora ecco arrivare le prime reazioni al regalo, chiamiamolo così, del sindaco ai suoi assessori. Dodici Ipad nuovi di zecca per un totale di 8.400 euro, soldi pubblici s'intende, che il primo cittadino ha deciso di investire per dotare la propria squadra degli ultimi ritrovati della tecnologia e della comunicazione.
«Uomo di sinistra, candidato per il centrosinistra. Così si autodefiniva Marco Doria durante la scorsa campagna elettorale - ironizza Paolo Boz, segretario provinciale de La Destra Genova -. E così in perfetto stile di uomo di sinistrae candidato per il centrosinistra, il Marchese ha preso 8.400 euroai poveri genovesi per darli ai ricchi assessori della sua giunta. Ottomilaquattrocento spesi in Padi, il tablet da 800 euro di ultima generazione. Anche ammettendo la necessarietà di un dispositivo eletronico portatile per il buono svolgimento del lavoro dei 12 assessori, era davvero necessario comprare loro quello più costoso? Non sarebbe bastato un tablet di marca differente?».
Il segretario provinciale de La Destra chiede al primo cittadino una spiegazione plausibile dal momento che la decisione di comprare l'Ipad a tutti è nata dalla richiesta personale di un singolo esponente della giunta che aveva smarrito il tablet.
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