La Spezia tifa per la Urru, non per i marò

Gatti (Pdl) chiede al sindaco e al presidente del consiglio comunale di esporre le foto dei due marinai in Comune

La Spezia tifa per la Urru, non per i marò

Va bene, anzi benissimo, esporre sulle faccia­te dei palazzi istituzionali le foto di Rossella Ur­ru, la cooperante italiana tuttora nelle mani dei rapitori, o di qualsiasi altro connazionale seque­st­rato e mai più restituito alla famiglia e alla pro­pria vita.

Si sono comportati così i sindaci di parecchi Comuni,con l’obiettivo meritorio di suscitare o rinnovare, in qualche modo, l’attenzione e la solidarietà nei confronti di persone e situazioni che non meritano l’oblio. Ma la stessa regola, chiamiamola così, dovrebbe valere per tutti, compresi, tanto per dire, i nostri due marò del San Marco, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, ingiustamente detenuti in India per crimini che non hanno commesso.

La mobilitazione delle istituzioni locali, nel loro caso, è stata a geometria variabile. Alcuni sindaci hanno aderito alle sollecitazioni dei cittadini e hanno esposto manifesti o striscioni che facevano appello all’immediato rilascio di Salvatore e Massimiliano. Altri, a cominciare dai primi cittadini di Genova, Marta Vincenzi, e di Milano, Giuliano Pisapia, si sono comportati diversamente. In particolare, ci si aspettava che Pisapia, insigne uomo di legge, fosse in prima fila per far rispettare la normativa internazionale in merito al diritto spettante all’Italia di giudicare i propri soldati per azioni svolte in acque internazionali. Lui e altri, invece, hanno fatto finta di niente; alcuni, addirittura, hanno lasciato capire che, in sostanza, i due marinai italiani sono colpevoli. In barba al garantismo dichiarato.

Un atteggiamento da cui prende, fra gli altri, le distanze anche Giacomo Gatti, consigliere comunale e vicecoordinatore provinciale del Popolo della libertà spezzino. «Sulla facciata del Comune della Spezia - insiste a questo proposito Gatti - vengano esposte anche le foto di Latorre e Girone». L’istanza è rivolta direttamente al sindaco Massimo Federici e al presidente del Consiglio comunale Loriano Isolabella: «Condivido la decisione dell’amministrazione comunale - sottolinea l’esponente del Pdl - di esporre sulla facciata del Palazzo civico la foto della cooperante italiana Rossella Urru, rapita mesi fa nel deserto algerino e ancora nelle mani dei suoi sequestratori. Dopo la solidarietà espressa lunedì sera dal consiglio comunale, credo che un’analoga iniziativa vada adottata anche nei confronti di Latorre e Girone, i due marò del Battaglione San Marco arrestati dalle autorità indiane in violazione delle più elementari norme del diritto internazionale. Per questo ho chiesto a Federici e Isolabella - aggiunge ancora Gatti - di collocare la foto dei nostri due soldati vicino a quella della Urru».

Al di là di qualsiasi considerazione sulle loro effettive responsabilità, ancora tutte da dimostrare - è la conclusione di Gatti - «è evidente che la detenzione di due militari italiani in un carcere straniero non può essere tollerata per fatti avvenuti in acque internazionali e su una nave battente bandiera del nostro Paese.

Per questo, oltre ai documenti di solidarietà, è necessario che le istituzioni pubbliche adottino tutte le iniziative in grado di rappresentare la vicinanza delle loro comunità ai nostri due ragazzi. L’esposizione delle foto è certamente una di queste».

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