La Storia porta in piazza 15mila persone

La Storia porta in piazza 15mila persone

Quindicimila persone in tre giorni hanno partecipato agli incontri di «La Storia in Piazza», che si conclude oggi a Palazzo Ducale. Un'edizione caratterizzata da un tema controverso e molto attuale, quello delle «Identità sessuali» che sono state «esplorate» da ben 52 tra scienziati, letterati, scrittori e storici ciascuno dal proprio punto di vista, anche di genere. Ieri la giornata si è conclusa con uno spettacolo teatrale su un dramma breve di Dacia Maraini «Per proteggerti meglio figlia mia». Nel pomeriggio si era parlato di mamme e diritto, di virilità e politica anche nell'Italia contemporanea, ed Ernesto Galli della Loggia aveva affrontato il tema della fine della diversità maschile europea tra le due guerre mondiali.
Oggi giornata conclusiva con tanti altri interventi di caratura internazionale. In «Colonizing Sex: Sexology and Social Control in Modern Japan» la sociologa Sabine Frühstück, nel 2003 aveva utilizzato in maniera inedita le metodologie dello studio storico e sociologico per esaminare la formazione e l'applicazione di una «scienza del sesso» tra XIX e XX secolo: sarà al Ducale alle 11 per raccontare la sua ricerca. A fine giornata, alle 18 Alain Touraine sociologo di fama internazionale si chiederà «Nell'epoca della fine delle società industriali, verso quale società stiamo andando?»
«Il piacere come utopia» (ore 15, Archivio Storico) è invece l'intervento di Lucetta Scaraffia membro del Comitato nazionale di Bioetica e docente di Storia contemporanea all'Università La Sapienza di Roma, mentre Marco Revelli, docente di Scienza della politica all'Università del Piemonte Orientale e allievo di Norberto Bobbio, alle 16 parlerà di «Dopo il '900. Dalla classe ai diritti». Le differenze tra i sessi sfumano infine nella conferenza-spettacolo «En travesti: canto e identità sessuale», a cura del Conservatorio di Musica Niccolò Paganini di Genova.
Differenze che divampano con «Identità e conflitto. Litigare bene tra uomo e donna» con Daniele Novara, direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Firenze, che sarà alle 16 nel sottoporticato. Mentre di curiosità del moderno galateo si parla in «Signore e signori si diventa (con le buone maniere)», intervento di Gabriella Turnaturi, docente di Sociologia all'Università di Bologna, studiosa della sociologia delle emozioni e con Armando Massarenti, responsabile del supplemento culturale Domenica Il Sole-24Ore.
E se il ciclo della Storia in piazza si chiude oggi, ci sarà tempo fino al 25 agosto per visitare «Geishe e Samurai. Esotismo e fotografia nel Giappone dell'800», alla Loggia degli Abati. Oltre 112 stampe fotografiche realizzate fra il 1860 e il 1910. La mostra è un viaggio fra le tematiche della cultura e dell'arte del Giappone, proprio nel periodo in cui, abbandonando un isolamento che durava da trecento anni, il Paese del Sol Levante si apriva all'America e all'Europa, influenzando così, con le immagini e le espressioni della sua creatività, il gusto dell'intero Occidente.


Sono esposte le opere di alcuni grandi fotografi delle origini, primo fra tutti l'inglese Felice Beato (1833-1907) che, con un piccolo gruppo di artisti giapponesi, diede vita a uno stile: la Scuola di Yokohama. Visitabile da martedì a domenica 10/19, chiuso il lunedì.

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