Le critiche dell’Onu e del Vaticano. Poi le parole di Berlusconi che innescano un caso.
Che succede sui clandestini, onorevole Ghedini? Il centrodestra fa dietrofront?
«No, c’è solo un equivoco».
Il premier dice che la clandestinità può essere un’aggravante, non un reato in sé.
«Appunto, c’è un fraintendimento».
Quale?
«È evidente che il premier si riferiva alle badanti. Nessuno vuole arrestare le badanti, ma per i clandestini la linea è tracciata».
Il governo andrà avanti con il disegno di legge?
«Il disegno di legge è lo strumento adottato dal governo, mi pare difficile che Berlusconi voglia smentire se stesso».
Sono passate due settimane dal Consiglio dei ministri che ha varato quel disegno di legge. Forse Berlusconi ha attenuato i toni davanti all’assemblea della Fao?
«Può essere. Però questa storia mi pare una tempesta in un bicchiere d’acqua».
Davvero dopo le dichiarazioni contrarie dell’arcivescovo Agostino Marchetto e dell’alto commissario Onu Louise Arbour, la maggioranza non innesterà la retromarcia?
«Non credo proprio. Non cambia nulla. Poi, intendiamoci, la strada del disegno di legge passa per il Parlamento. E il Parlamento è sovrano, deciderà come meglio riterrà. Accoglierà o rifiuterà le proposte del governo».
La Lega si è infuriata per l’uscita del Cavaliere.
«La Lega non deve temere: Berlusconi si riferiva alle badanti. Nessuno ha intenzione di processarle».
Insomma, ci sono clandestini di serie A e clandestini di serie B?
«Ma no: è nostra intenzione accogliere quelle persone oneste che già lavorano e svolgono un compito apprezzato, anzi indispensabile. È una questione di buonsenso».
Gli altri?
«Per loro non c’è posto. Poi si è scelto lo strumento del disegno di legge proprio per sviscerare fino in fondo il tema; non a caso con un decreto già in vigore è stata invece introdotta un’altra norma: l’aggravante per i reati commessi dai clandestini».
Come risponde ai rilievi dell’Onu e del Vaticano?
«Non li capisco».
Perché?
«Perché il reato di clandestinità c’è in mezza Europa: Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia. In Europa tutto fila liscio, tutto è democratico, tutto è adeguato agli standard della civiltà; poi la stessa norma viene recepita dal governo Berlusconi e diversi e autorevoli soggetti s’indignano, si preoccupano, si agitano. Mi chiedo: hanno cambiato parere? O ce l’hanno con Berlusconi?».
Cosa succederà?
«Spero che andremo avanti con le norme proposte».
Funzioneranno?
«Sì, perché la pena per il reato di clandestinità verrà sì punita ma quella pena non diventerà l’albero a cui ci impiccheremo».
In sostanza?
«Dopo la condanna
Darete al clandestino di turno un biglietto con il gentile invito a sloggiare?
«No, lo metteremo, subito dopo la sentenza, su un aereo e lo spediremo a casa sua».
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