Il giallo dell’esposto: dice di averlo presentato e poi si smentisce

Di Pietro double face. L’ex pm dà due versioni in un’ora e mezzo. In una afferma di avere fatto il suo dovere di cittadino, dopo nega azioni contro il leader Udeur

Sembra di essere tornati ai tempi dell’inchiesta napoletana sugli appalti, quella che coinvolgeva Cristiano, il figlio di Antonio Di Pietro, intercettato al telefono col provveditore Mautone, poi arrestato. Tempi in cui, di fronte alle rivelazioni del Giornale, Tonino negava l’evidenza e dava versioni sempre diverse rispetto, ad esempio, a come aveva fatto a sapere in anticipo delle indagini che riguardavano anche il suo pargolo. Oggi Tonino nega nuovamente l’evidenza di fronte al presunto complotto in danno di Mastella. La prima dichiarazione del leader Idv alle agenzie di stampa è la seguente: «Ringrazio il Giornale di avere segnalato ancora una volta che Di Pietro ha fatto il suo dovere. Lunga vita agli amici del Giornale, che mi attaccano per avere fatto un esposto alla magistratura. Questo è un atto doveroso da parte di tutti i cittadini quando vengono a conoscenza di fatti che possono interessare i giudici». Avete letto bene? Di Pietro dice sicuro: «Mi attaccano per aver fatto un esposto alla magistratura». Appena un’ora e mezzo dopo, attraverso l’ufficio stampa dell’Idv, Di Pietro cambia versione. Dopo aver appreso che Mastella ha intenzione di presentare denuncia alla procura di Bari contro gli eventuali responsabili del complotto di cui sopra, Di Pietro detta una nota che sembra smentire la sua precedente replica al Giornale. «Finalmente da parte di Mastella una scelta processuale che mi vede d’accordo: quella di denunciare all’autorità giudiziaria il contenuto delle segnalazioni pubblicate oggi su il Giornale. Anch’io, come lui, presenterò analoga denuncia per conoscere esattamente cosa sia successo, non avendo presentato alcun esposto nei riguardi dell’onorevole Mastella né fatto alcuna sollecitazione alla Procura di Bari per indagare nei suoi confronti». Tonino double face. Prima rivendica il diritto-dovere di presentare esposti, poi afferma di non averne presentato «alcuno». Delle due, l’una. Anche perché agli atti del processo, fra le tonnellate di carte depositate, non risulta alcun esposto formale firmato Di Pietro. E infatti il Giornale non ha mai «accusato» Tonino di averne presentato uno. Però, nella registrazione fatta di nascosto dall’imprenditore con l’investigatore della Gdf, si parla a volte di una lettera, a volte di un esposto. A render comica la situazione c’è l’uscita di Di Pietro che sostiene di non aver mai sollecitato la Procura di Bari contro Mastella, e quando Mastella gli ricorda che la Procura in questione è Larino, Di Pietro corre a smentirsi un’altra volta.

Insomma: Di Pietro l’ha fatto, o no, il proprio dovere di cittadino? Ha indicato o no il nome di Mastella alla procura molisana posto che proprio a Di Pietro fa cenno il finanziere intercettato, quello che ipotizza l’esistenza del complotto su Mastella? E perché il procuratore di Larino, Magrone, a domanda dell’Ansa sul finanziere che parla di un’imbeccata di Tonino, si limita solo a dire che Mastella, da quando c’è lui, non è stato mai indagato?
GMC-MMO

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