Il giudice ordina: «Riconteggiate i voti di Gagliardi»

Occhi puntati sul seggio 336 dove l’azzurro non ha ottenuto preferenze

Il giudice ordina:  «Riconteggiate i voti di Gagliardi»

Ennesimo colpo di scena nella vicenda dei voti «taroccati», per meglio dire non assegnati agli aventi diritto, neppure quelli personali che gli stessi candidati hanno espresso nella propria scheda, né quelli dei sostenitori più fedeli, come i familiari o gli amici intimi. Il tribunale amministrativo regionale (Tar) ha deciso di effettuare anche il conteggio dei voti degli elettori nel seggio 336 (Castelletto), dove l’ex sottosegretario di Stato, Alberto Gagliardi, eletto in Comune per la lista di Forza Italia nelle amministrative di fine maggio ha votato assieme alla famiglia (moglie e due figli), senza ottenere neanche una preferenza. Una storia che ha dell’incredibile, tanto da far dire allo stesso ex parlamentare azzurro: «Lo ammetto.., mi sono autovotato, e non ditemi che non so come mettere la croce sulla scheda». A questa dichiarazione a caldo, Gagliardi aveva fatto seguire un esposto in procura e un ricorso al Tar, affermando: «Non è per il mio voto, ma per l’oltraggio alla democrazia, al quale ho assistito. Ho brutti pensieri, che in questi momenti mi fanno pensare che possa essere successo qualcosa di strano». Nell’esposto - denuncia indirizzato al procuratore capo Francesco Lalla, e da questi assegnato al pm Francesco Pinto, Gagliardi, assistito dall’avvocato Maurizio Mascia, chiedeva l’accertamento di eventuali responsabilità penali, allegando le copie dei fonogrammi ufficiali trovati per strada dalla moglie, e gli articoli del Giornale e del Secolo XIX che avevano denunciato gravissime irregolarità ai seggi. Inoltre, faceva presente che la sua denuncia era rafforzata dal fatto che lui era stato comunque eletto e, quindi, non particolarmente penalizzato dalla sottrazione di voti, che in ogni caso gli risultava essere stata consistente.
La procura e il Tar stanno lavorando per accertare se, e in quale misura sono stati commessi dei brogli elettorali. Nell’immediatezza degli scrutini si era parlato di irregolarità imputabili ai diversi presidenti di seggio, di giallo delle 79 schede bianche «votate» alla scuola Vivaldi di Nervi, e di altri episodi. L’intervento della magistratura ordinaria e amministrativa potrebbe servire a far chiarezza almeno in alcuni casi. Per quanto riguarda la denuncia di Gagliardi il pm Pinto attende l’esito del riconteggio delle schede da parte del Tar.

Se si dovesse trattare solo di errori, con mancanza di dolo, l’esito per la parte penale è scontato (restano aperti gli aspetti civilistici). Va avanti intanto l’inchiesta sull’esposto dell’avvocato Massa, che nel suo seggio non aveva preso neppure una preferenza, di cui abbiamo riferito ieri.

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