Tutto esattamente come riportato nellintervento di un lettore, dipendente della Regione, che ricordava lesistenza di fibre di amianto negli uffici di via DAnnunzio. Fatto già denunciato nel maggio scorso dal Giornale, ma cui non aveva fatto seguito un intervento riparatore. Da maggio a gennaio (quando il lettore ci ha scritto) tutto è rimasto come era. Con tanto di rischio per i dipendenti. Il consigliere di Forza Italia Matteo Rosso e il capogruppo Gabriele Saldo avevano rivolto uninterrogazione alla giunta per conoscere i motivi del mancato intervento. E ieri lassessore al Bilancio G.B. Pittaluga ha spiegato la situazione. Partendo dalla conferma che effettivamente la presenza di amianto è stata riscontrata e che sarebbe necessaria una bonifica. «Occorrono però circa 7/800mila euro per lintervento - ha precisato lassessore - Dovrebbe essere una spesa a carico dei proprietari dei locali, ma hanno fatto sapere che non intendono accollarsi lonere. Pagare con soldi della Regione, facendo poi ricadere lesborso sui contribuenti liguri non si può. Le soluzioni a questo punto sono due: o convincere la proprietà a fare la bonifica, e in questo senso qualche disponibilità in più rispetto a prima è stata data, oppure disdire il contratto di affitto e cambiare sede. Anche in questa direzione la Regione si è già mossa alla ricerca di alternative». Entro fine mese potrebbero arrivare decisioni in merito, anche se la giunta tranquillizza i dipendenti sulla non pericolosità dei materiali presenti.
Lunico momento di scontro in aula cè stato a proposito delle proteste dei pendolari che si spostano in treno e che non sono per nulla soddisfatti del servizio di Trenitalia né degli interventi fatti dalla Regione. «Durante i giorni della nevicata si è raggiunto il livello più basso - incalza Gianni Plinio di An - E lassessore ai Trasporti Enrico Vesco dovera? Gli annunciati risultati ottenuti si sono tradotti in aumenti del 60 per cento per gli abbonanti Intercity e servizi sempre peggiori da parte della società. Proprio come denunciato dai pendolari non compiacenti e dalle associazioni dei consumatori». Lassessore, che finora aveva scaricato ogni colpa sul governo nazionale, ieri ha corretto il tiro invitando Plinio a considerare almeno «equamente divise le responsabilità», chiedendo anzi un appoggio per un intervento unitario anche verso il governo.
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