Grave il rischio-ulcera

Nei primi giorni di marzo si terrà a Roma la prima Conferenza nazionale per lo studio e la cura di ulcere, piaghe e ferite, presieduta dal professor Niccolò Scuderi. In quell’occasione si parlerà molto di carbossiterapia, una metodica che consiste nell’impiego dell’anidride carbonica per provocare la vasodilatazione e per ripristinare il normale afflusso di sangue nei vasi che sono divenuti più rigidi.
La Società italiana di carbossiterapia, fondata nel 1994, sarà rappresentata alla Conferenza di Roma dal suo presidente, dottor Roberto Parmigiani, e dai professori Carlo D’Aniello e Cesare Brandi dell’università di Siena. La carbossiterapia è nata in Francia nel 1935 ed è arrivata in Italia nei primi anni Novanta.

Oggi è applicata in tutto il territorio nazionale (i Centri specializzati sono 350).
Il campo di applicazione primario è quello vascolare; ma si ottengono risultati eccellenti anche nelle ulcere diabetiche, nella lipomatosi multipla e in vari interventi di chirurgia plastica e ricostruttiva.

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