Gros-Pietro: «Fusione solo se c’è consenso»

da Milano

Pronti a fornire tutte le garanzie necessarie sugli investimenti, ma anche a mettere in discussione il progetto di fusione con Abertis.
A pochi giorni dal nuovo incontro con l’Anas e dall’assemblea degli azionisti di Autostrade, il presidente della società, Gian Maria Gros-Pietro, in un’intervista all’agenzia Adn Kronos ha invitato l’esecutivo ad assumere una posizione chiara sul progetto: «Non abbiamo intenzione di fare un’operazione contro il governo. Indubbiamente le possibilità legali esistono, perché questa operazione è di portata europea, ma se il governo non vuole questa operazione non si farà. Il consenso della politica è elemento essenziale in un progetto di questo tipo. Abbiamo comunque molta fiducia che l’operazione si possa fare e che si percepiscano i possibili danni se l’Italia mancasse questa occasione. Un’operazione che in sostanza farebbe qualcun altro perché le alleanze internazionali si susseguono e non è detto che la numero uno al mondo del sistema autostradale si debba fare proprio con noi».
Riguardo ai dubbi di un mancato rispetto degli impegni sugli investimenti, Gros-Pietro ha detto di ritenerli ingiustificati: «Gli impegni di investimento sono connessi alla concessione e quindi non sono eludibili. Inoltre Autostrade e Abertis sono disposti a fornire garanzie bancarie sugli obblighi assunti».

Gli investimenti previsti da Autostrade valevano un mezzo punto del Pil in più: 11 miliardi, ha ricordato Gros-Pietro. «Nella nuova Abertis il programma di investimenti complessivi è di 15 miliardi, di cui 11 in Italia. Ma che cosa può fare per l’Italia la nuova Abertis è un punto che va definito con il governo».

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