Guerra in Ucraina

"Invio costante di armi e supporto finanziario". La ricetta di Stoltenberg per sconfiggere Putin

Secondo il segretario generale della Nato, inquadrare la consegna di materiale bellico in procedure unificate all'interno delle istituzioni dell'Alleanza e supportare Kiev a livello finanziario sono le chiavi per far capire a Mosca che non può vincere

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La Nato deve garantire un sostegno a lungo termine all’Ucraina. A margine della conferenza tra i ministri degli Esteri dell’Alleanza, il segretario generale Jens Stoltenberg ha ricordato l’impegno che l’Occidente deve mantenere nei confronti del Paese invaso nel 2022, per contrastare i disegni egemonici di Vladimir Putin.

"L'Europa ora affronta una guerra su una scala che pensavamo rassegnata alla storia. Negli ultimi giorni il Cremlino ha lanciato nuovi grandi attacchi, colpendo civili e infrastrutture ucraine. E la Russia continua a premere in prima linea”, ha dichiarato. “Dobbiamo quindi restare fermi nel nostro sostegno all'Ucraina. E accolgo con favore il fatto che gli alleati continuino a effettuare importanti consegne di armi, munizioni ed equipaggiamenti”. L’invio di aiuti, però, ha procedure troppo lente ed è privo di una struttura unificata che coinvolga tutti i Paesi della Nato. Secondo Stoltenberg, le nazioni del Patto atlantico dovrebbero prendere decisioni rapidamente, “inclusi gli Stati Uniti”, e si dovrebbe cambiare dinamica, in modo da garantire a Kiev “un’assistenza prevedibile nel campo della sicurezza” con da un lato meno contributi volontari e offerte a breve termine, e dall’altro un maggior coinvolgimento delle istituzioni del blocco occidentale. “I ministri discuteranno di come la Nato possa assumere maggiori responsabilità per coordinare la consegna di equipaggiamento militare e l'erogazione di addestramento per l'Ucraina, ancorando tutto questo all'interno di un robusto quadro Nato”, ha spiegato il segretario generale.

Oltre al materiale bellico, altro punto chiave per il sostegno al Paese invaso è il supporto finanziario. Jens Stoltenberg non ha né confermato e né smentito l’obiettivo della creazione di un fondo da 100 miliardi di dollari, ma ha sottolineato che durante la ministeriale non saranno prese decisioni in merito e che si cercherà di “avanzare nel consenso” per raggiungere un’intesa nel summit di Washington previsto a luglio.

Secondo il segretario generale, l’afflusso costante di armi e “l’impegno finanziario pluriennale” sono le chiavi di volta per far comprendere alla Russia che la Nato non cederà. “La realtà è che se vogliamo che questa guerra finisca, prima riusciamo a convincere Mosca che non può vincere sul campo di battaglia, prima riusciremo a raggiungere un accordo di pace in cui la Russia si renda conto che non può vincere la guerra senza sedersi e negoziare un accordo in cui l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente”, ha commentato.

Menzione è stata fatta anche alla possibilità per Kiev di entrare a far parte dell’Alleanza, uno sviluppo che stando a quanto dichiarato dal segretario generale “è questione di quando, non di se”.

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