È partito il conto alla rovescia per l’avvio della controffensiva ucraina. Per il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, le forze di Kiev inizieranno le loro manovre militari il prossimo 15 maggio. Gli uomini di Volodymyr Zelensky sarebbero stati fin qui frenati dal maltempo ma, da qui ai prossimi giorni, le condizioni meteo consentiranno ai carri armati e all’artiglieria di procedere senza particolari intoppi. Le parole di Prigozhin sono complementari alle freschissime dichiarazioni del ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, secondo cui i preparativi stanno per terminare. "Non appena ci sarà la volontà di Dio, le condizioni meteorologiche e la decisione dei comandanti, lo faremo", aveva dichiarato lo stesso Reznikov nel corso di un briefing con la stampa.
La controffensiva di Kiev
Prigozhin ha rilasciato un’intervista al giornalista Semyon Pegov, e il colloquio tra i due è stato citato dall’agenzia russa Tass. A detta del capo della Wagner, l’esercito ucraino lancerà la sua controffensiva, nel tentativo di riconquistare i territori del sud e dell’est dell’Ucraina controllati da Mosca, esattamente il 15 maggio.
"L'ultima forte pioggia sarà il 2 maggio, il tempo è secco, i carri armati e l'artiglieria da allora potranno già procedere", ha spiegato. "Forse ci daranno un po’ di riposo il 9 maggio - ha aggiunto -, ma l'offensiva inizierà al 100% prima del 15 maggio". Come detto, le forze di Kiev secondo Prigozhin sarebbero finora state frenate dal maltempo "e forse da alcuni problemi interni che dovevano risolvere".
Un altro indizio sulla tempistica di Kiev arriva da alcuni documenti riservati del Pentagono e dell’intelligence statunitense trapelati online. Il 25 aprile, il New York Times, citando report top secret, ha riferito che le truppe ucraine avevano in programma di lanciare una controffensiva nel sud del Paese il mese seguente (cioè a maggio). A detta del quotidiano statunitense, l'Ucraina era in procinto di preparare 12 brigate da combattimento di circa 4.000 soldati ciascuna.
La "minaccia" di Prigozhin
Nel frattempo Prigozhin ha minacciato di abbandonare le sue posizioni vicino a Bakhmut nell'Oblast di Donetsk se non otterrà più rifornimenti dal Cremlino. Secondo quanto riportato dal Kyiv Independent, il capo della Wagner ha detto a WarGonzo di aver inviato una lettera al ministro della Difesa russo Sergey Shoigu con il suo ultimatum, presumibilmente dando a Shoigu fino al 28 aprile per decidere.
Il capo mercenario ha ribadito la sua preoccupazione spesso espressa che Wagner potrebbe vedere i suoi ultimi giorni come azienda. Ricordiamo che Prigozhin è entrato in una faida pubblica con Shoigu, accusando le forze regolari russe di rubare il credito per l'assalto parzialmente riuscito di Wagner contro Bakhmut.
Conto alla rovescia
Incrociando le tre indiscrezioni – l’ipotesi di Prigozhin, le parole di Reznikov e la notizia dei Pentaogn Leak – emerge una mezza certezza: la controffensiva ucraina potrebbe essere molto più vicina di quanto non ci si possa aspettare.
Tornando alle dichiarazioni di Reznikov, il ministro ucraino ha spiegato, a grandi linee, che cosa aspettarsi dalla mossa dell’Ucraina. "L'addestramento è in fase di completamento, perché oltre alle armi e all'equipaggiamento militare, anche il nostro personale militare deve padroneggiarlo. Abbiamo ricevuto sistemi molto moderni. Permettetemi di ricordarvi che oltre alla coalizione di carri armati che include principalmente i carri armati Leopard-2 più Challenger, e il Leopard-1 che arriverà poco dopo, stiamo aspettando gli Abrams. Ma gli Abrams non saranno usati in questa controffensiva, credo, anche se i nostri equipaggi sono già andati alle esercitazioni", ha dichiarato.
"Disponiamo inoltre di un gran numero di veicoli corazzati di vario tipo: veicoli corazzati per il trasporto di personale e veicoli da combattimento di fanteria: Bradley, Marder, Stryker e CV 90 dalla Svezia. Anche qui i corsi preparatori sono in fase di completamento", ha concluso il ministro ucraino, inviando un chiaro messaggio all’indirizzo di Mosca.
Le parole di Zelensky
Quali saranno gli obiettivi della controffensiva? Zelensky in persona ha dichiarato che prevede anche la liberazione della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, con il conseguente della penisola sul Mar Nero. Per riuscirci, ha evidenziato il leader ucraino è sempre più necessario il sostegno degli alleati occidentali.
Zelensky ha poi invitato i partner occidentali a prendere la decisione di fornire all'Ucraina i caccia F-16, ribadendo però che la mancanza di velivoli moderni non influirà sull'inizio delle manovre: "Ad essere onesti,
sarebbe molto utile (avere gli F-16). Siamo consapevoli che non ritarderemo più di tanto, quindi inizieremo la controffensiva anche prima di avere gli F-16 o altri aerei. Inizieremo e andremo avanti", ha affermato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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