Due anni e tre mesi di reclusione per Anna Maria Franzoni, una donna «intelligente», «lucida» e che, soprattutto, ricorda bene di avere ucciso il figlio anche se continua a negare. Al processo Cogne-bis i pubblici ministeri hanno chiesto questa nuova condanna per la madre di Samuele, accusata di avere calunniato un vicino di casa cercando di farlo passare per il vero assassino. I pm Anna Maria Loreto e Giuseppe Ferrando non hanno usato la mano pesante: si tratta del minimo della pena prevista dal codice. Il ritratto dipinto dai magistrati, comunque, è a tinte forti ed è quello di una donna «molto intelligente», capace di capire e di correggere i propri passi falsi di fronte agli inquirenti e allopinione pubblica. Sulla consapevolezza di Anna Maria si gioca tutto il processo. La donna è chiamata in causa per la denuncia con cui nel 2004, subito dopo la condanna di primo grado, chiedeva di indagare sul conto di Ulisse Guichardaz. Il suo avvocato di allora, Carlo Taormina, aveva confezionato il documento e lei lo aveva firmato.
l processo riguarda anche uno dei componenti della squadra dei collaboratori di Taormina, lo svizzero Eric Durst: durante un sopralluogo nella villetta lasciò unimpronta digitale sullo stipite di una porta. Lui sostiene di non averlo fatto apposta ma i pm hanno chiesto nei suoi confronti un anno di reclusione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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