Lo sbarco alla Borsa di Hong Kong sembra più difficile del previsto per Prada. Colpa delle tasse italiane, che spaventano gli investitori cinesi: ma anche del debutto flop di Samsonite, laltro marchio di moda che ha scelto la piazza asiatica, ed è arrivato a perdere anche l11%, prima di chiudere la seduta a -7,7 per cento. Nelle stesse ore, la griffe milanese ha quindi deciso - secondo fonti vicine alloperazione - di ridurre la forchetta di prezzo, tra 39,5 e 42,25 dollari di Hong Kong (da 36,5-48 dollari iniziali), accontentandosi di raccogliere dallIpo 2,3 miliardi di dollari Usa al posto dei 2,6 miliardi inizialmente stimati: per la verità, la stessa scelta di ridimensionare il range di prezzo era stata compiuta a suo tempo da Samsonite, ma non è bastata a spingere il titolo ai livelli desiderati.
Prada ufficializzerà oggi il prezzo di collocamento, ma deve fare i conti, oltre che con il momento tuttaltro che felice dei mercati, anche con la mentalità dei risparmiatori cinesi che «hanno un orizzonte temporale molto breve - spiega un analista di Hong Kong - comprano e vendono, magari il primo giorno di quotazione o il primo mese: così non vogliono pagare le tasse italiane» sulle plusvalenze (12,5%) e sui dividendi (27%). In ogni caso, la griffe può contare sugli investitori istituzionali, a cui sarà assegnato il 90% delle azioni: le richieste avrebbero superato quattro volte lofferta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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