Marcello Di Dio
da Roma
Ieri in tarda serata, con la lunga audizione di Enrico Preziosi (giunto a Roma con i suoi avvocati, capitanati da Alfredo Biondi e Franco Coppi), si è conclusa la fase istruttoria dellinchiesta sportiva che coinvolge il Genoa. «Mi sento sotto torchio, ma spero che la giustizia trionfi ha detto alluscita dal palazzo della Federcalcio dopo oltre 3 ore dinterrogatorio -, la pressione mediatica degli ultimi 25 giorni è diventata insostenibile. Davanti ai componenti dellufficio indagini ho risposto alle domande, chiarendo i miei dubbi. Ho versato 14 milioni per saldare il debito con lIrpef, ho gente che sta lavorando sul mercato in condizioni difficili considerando la situazione. La valigetta con i 250mila euro? Non è mai esistita, non è un film di 007. Maldonado (il giocatore della discordia, ndr) arriverà a Genova, era già nostro a gennaio». Lavvocato Coppi chiarisce che «la difesa ha cercato di ribaltare la tesi accusatoria, dando la propria chiave di lettura delle intercettazioni. I contatti con Dal Cin erano per garantire che la partita si giocasse in modo regolare. Di fatto, pur non facendo nomi di società, abbiamo espresso i nostri dubbi sul fatto che qualcuno potesse fare pressioni sul Venezia. I 250mila euro erano un acconto sulla compravendita del giocatore Maldonado, certo irregolare nei tempi e nei modi, ma il Venezia aveva bisogno di liquidità». Il capo degli 007 federali Italo Pappa spera ancora, prima di completare i verbali, di poter interrogare Giuseppe Pagliara, lex dirigente del Venezia ormai noto come luomo della valigetta. Entro pochi giorni (al massimo lunedì o martedì) il capo dellufficio indagini della Figc trasmetterà la sua relazione al procuratore federale Emidio Frascione. Sarà lui a far partire i deferimenti (mercoledì 13 o giovedì 14) che finiranno sul tavolo della commissione disciplinare.
I legali di Preziosi: «Ribaltata la tesi dellaccusa»
«Le telefonate a Dal Cin erano per controllare che la partita fosse regolare»
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