I «Num3r1» spiegano tutto Senza additivi

Sulle coordinate cartesiane ci sono gli anni e i soldi del finanziamento ai partiti, sia quelli della prima Repubblica, la Dc e il Pci, sia quelli della seconda, il Pdl, l’Idv eccetera. Dopo la fine della Lega di Bossi e lo scandalo dei fondi sottratti da Lusi dalle casse della Margherita, il tema della prima puntata è obbligato. E, in un certo senso, facile. Facile da raccontare attraverso i Num3r1 (Raidue, martedì, ore 23,40). I numeri possono spiegare tutto. Che l’Italia è il Paese europeo che di gran lunga rimborsa di più i partiti con 289 milioni di euro all’anno e fino al 300 per cento di quanto spendono. Che Luis Durnwalder, governatore della provincia autonoma di Bolzano, incassa uno stipendio lordo di 26mila euro mensili, più di Obama che si accontenta di 23mila e della Merkel che arriva a 19mila, ma dice che lavora fino a mezzanotte. I numeri sono spietati. I numeri sono pedanti. Ma anche molto istruttivi. Antonio Gaglione, affermato cardiochirurgo pugliese, ex senatore del Pd ora nel gruppo Misto, ha il record di assenze in Parlamento e un papillon rosso sgargiante molto scenografico. Difende la sua latitanza parlamentare dicendo che anche il collega più presente in aula non ha prodotto alcuna attività legislativa perché vengono approvati solo decreti legge.
Num3r1 è una bella novità nel panorama dell’informazione attuale, anche se non è stata accolta con grande calore dal pubblico: ha convinto solo 447 mila telespettatori e realizzato il 4,62 per cento di share. In piedi, da uno studio non-luogo (un androne, uno scantinato) Marco Cobianchi illustra a suon di cifre l’andamento di spese, sprechi, crescita della spesa pubblica, dissesti della sanità. Tutto sulle coordinate cartesiane. Tutto un po’ didascalico, ma difficilmente confutabile. Gli inviati (non si potrebbe presentarli?) incontrano giornalisti, studiosi, politici. Num3r1 è un programma d’inchiesta, una rubrica d’informazione asciutta, senza additivi ideologici o faziosi, che non svela oscuri complotti di una precisa parte politica o di un potere occulto.

Ma un programma che indaga sul funzionamento, spesso perverso, del sistema, della burocrazia, del meccanismo pubblico. Economia, finanza, apparati dello Stato. Un programma che, usando i numeri, riesce a raccontare che cos’è l’Italia ai tempi dei tecnici.

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