Caro Direttore,
spero che si faccia promotore di una campagna di civiltà, imperniata contro tutti quei politici che attuano il voto «conto terzi» con la tecnica già definita del «pianista». Mi rivolgo ai presidenti del Senato, Schifani, e della Camera, Fini, affinché non attuino alcun intervento elettronico, meccanico o digitale sui banchi delle Camere per lidentificazione fisica del parlamentare votante. La certificazione di questo atto deve, sottolineo deve, essere lasciata alla «onorabilità» del parlamentare. Se il parlamentare attua un atto illegale contra legem, proprio in quel luogo sacro alla Nazione e nel momento stesso in cui si dovrebbe tutelare il cittadino italiano dai soprusi, si pone allo stesso livello di un ipotetico sacerdote che bestemmiasse durante la messa. La Civiltà di un popolo non può essere chiamata tale se necessitano degli artifici di controllo proprio su coloro che dovrebbero promuovere e tutelare la stessa Civiltà. Se non si riesce a estirpare la pessima abitudine del voto abusivo multiplo, esclusivamente sulla parola donore, solo dicendo che non è lecito farlo, non siamo degni di essere chiamati un popolo di una Nazione Civile.
Incominciamo con la moralità al Parlamento, poi esigiamola dai cittadini. Invito tutti a sostenere lappello.
Estirpare il vizio del pianista basandosi sulla parola donore? Lei sta scherzando, caro Pepe: è come chiedere al lupo Ezechiele di non mangiare i tre porcellini dopo aver fatto la promessa della giovane marmotta. La promessa della giovane marmotta, per la verità, gli onorevoli la fanno quando si presentano agli elettori. Poi però si mangiano regolarmente i porcellini.
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