Le idee di Sacchi per il calcio azzurro

Nuovi tecnici per le under, un collaboratore operativo al suo fianco, Viscidi, criteri diversi per le convocazioni e un comandamento da rispettare: più gioco e meno tatticismo

Le idee di Sacchi per il calcio azzurro

Il grande giorno è arrivato e forse è il caso di voltare pagina senza timore del futuro. Alla federcalcio è stato presentato il piano di rilancio delle nazionali: non solo più nomi e cognomi che pesano e che hanno fatto la storia del movimento, ma anche idee e programmi operativi che devono passare alla fase più delicata, devono trasformarsi in risultati. Di Roberto Baggio si è molto scritto: bisognerà seguirlo nelle sue mosse per decifrare la portata del suo contributo. È curioso che il suo mentore, Renzo Ulivieri, già consigliere federale quale esponente del sindacato allenatori, sia diventato il responsabile della scuola di Coverciano. Non c’è un eccesso di concentrazione di potere in una sola persona? Possiamo pensare che la proposta del sinistrorso Renzo sia arrivata in cambio appunto della nomina poi ottenuta? Di questi tempi, gli interrogativi, pur se maliziosi, tali devono restare. Riceveranno risposte nei prossimi mesi e non mancheremo di segnalarle.

Gianni Rivera ha una idea romantica del calcio e non ha mancato di sottolinearla: l’invasione della tv, con relativi interessi, ha stravolto lo scenario. Può essere adatta a recuperare la mentalità giusta per il settore scolastico, chiamato a fare da battistrada alla inversione di tendenza. Qualche tempo fa, per intendersi durante “calciopoli”, estate del 2006, l’attuale euro-parlamentare del Pd fu candidato alla presidenza della federcalcio. Non trovò i voti necessari e si ritirò a vita privata. È tornato questa volta per un incarico non proprio di primissimo piano, segno che il richiamo della foresta è sempre molto forte. La curiosità maggiore riguarderà l’incarico, l’unico renumerato, affidato ad Arrigo Sacchi che ha già comunicato ad Abete di voler mantenere le collaborazioni giornalistiche (Mediaset-premium, Rcs e Al Jaazira), tutte ispirate a contenuti strettamente tecnici, mai polemici, quindi espressione compiuta del suo ruolo istituzionale. L’ex ct di Fusignano ha un piccolo vantaggio da sfruttare al volo: ha lavorato, ai tempi di Parma, con Cesare Prandelli e può pertanto replicare il sodalizio, senza entrare nell’ambito delle competenze del successore di Lippi. Arrigo dovrà invece dedicarsi a tutte le altre under, da quella più discussa, la 21, affidata per ora a Casiraghi per finire a quelle dei ragazzi. Avrà al suo fianco un operativo, si tratta di Viscidi, conosciuto e apprezzato ai tempi del Milan (fu alla guida della primavera) e provvederà a rimpolpare i ranghi attuali dei diversi allenatori responsabili con una serie di avvicendamenti che sembrano diventati indispensabili. Nel passato una panchina tra le giovanili era considerato non un ruolo di grande responsabilità ma un modo spiccio per garantire uno stipendio a qualche amico bisognoso.

Saranno rivisti i criteri di selezione delle singole under e si provvederà a stabilire alcuni criteri base, primo fra tutti l’obiettivo del bel gioco a dispetto persino del tatticismo oltre che del risultato. Non bisognerà avere fretta né immaginare che i tre nuovi acquisti di Abete possano garantire presto risultati eclatanti. Lasciamoli lavorare sodo e fissiamo uno o due anni di tempo per il primo bilancio.

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