Quarantanni dopo Giuliano Matteucci, figura centrale del collezionismo lombardo dellOttocento, ritorna sui luoghi che lo videro esordire nel campo dellarte. Lo fa allinsegna di una mostra al Museo di Storia contemporanea (via SantAndrea 3), che si annuncia come una delle grandi novità della stagione. Durerà fino al 13 aprile ed è intitolata «Ottocento italiano. Maestri e protagonisti».
Lesposizione comprende una quarantina di tele, alcune inedite e provenienti da importanti raccolte private per offrire uno spaccato di mezzo secolo darte italiana, da prima dellUnità allaffacciarsi del nuovo secolo. Gli autori costituiscono il Gotha dellOttocento romantico italiano: il Cabianca di La passeggiata e Labbandonata, il De Nittis di Sul lago, il Signorini di Campagna senese, il Lega di Ritratto della Signora Tommasi, il Fattori di Paesaggio con buoi e LArno alle Cascine, lo Zandomeneghi di Ragazza che coglie i fiori, il Mancini di Monello napoletano che osserva un busto di Re Umberto... Il connubio con la sede espositiva è in questo caso tradizionalmente perfetto, perché nelle sale del museo è possibile rivivere un importante capitolo di storia italiana attraverso un insieme di vedute, scene di vita urbana ed episodi risorgimentali documentati da alcuni dei maggiori artisti dellepoca. Nella volontà del curatore la mostra vuole essere un omaggio al ruolo che Milano ha avuto nella valorizzazione dellOttocento e, curiosamente ma non tanto, dellOttocento toscano.
Il 12 ottobre 1967 Giuliano Matteucci presentava, a Milano, presso la Galleria Levi la mostra «Incontro con i pittori toscani dellOttocento». Lepisodio avrebbe rappresentato la prima tappa milanese del lungo cursus di appassionato cultore della pittura italiana del XIX secolo. Da quel momento, infatti, entrando in stretto contatto con il mondo del collezionismo lombardo, coltivando lamicizia di un esperto di vaglio quale Mario Borgiotti e la frequentazione di personaggi di grande acutezza filologica come Lamberto Vitali, avrebbe continuato ad arricchire il proprio profilo di studioso e conoscitore. Allinteresse per linedito, al recupero di figure dimenticate (Oscar Ghiglia) e alla catalogazione sistematica dellopera di grandi artisti (Banti e Lega), si sarebbe unito lentusiasmo delluomo dazione. Da allora, non trascurando quanto può derivare dal mercato in termini di conoscenza e analisi dellopera in tutti i suoi aspetti morfologici, vi si è direttamente rapportato anche in qualità di consulente delle maggiori case dasta italiane e straniere.
A partire dagli anni Ottanta, per circa un ventennio, Matteucci è stato un nome di riferimento per la Finarte, contribuendo con il proprio rigore ad assicurare alla società una posizione primaria nel settore. Il suo impegno nellampliare gli orizzonti del collezionismo dellOttocento italiano si è concretizzato, oltre che in una serie di eventi caratterizzati da un preciso disegno storico-culturale, nella fondazione della Società di Belle Arti.
Ed è proprio al lungo sodalizio con la città, dove lOttocento italiano ha conosciuto alcuni dei massimi estimatori ed esegeti, che la Società di Belle Arti dedica questa rassegna.
Ottocento italiano. Maestri e protagonisti
Museo di Storia Contemporanea
via SantAndrea 3
fino al 13 aprile
orari: 10-19,30, ingresso libero
tel. 02-76022713
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.