Altri sbarchi sull'isola, accolti quasi 800 migranti

Il centro di primo soccorso scoppia. I superstiti: "I libici ci sparavano addosso"

Non si fermano gli sbarchi di Lampedusa. Oltre ai soccorsi agli immigrati che erano sul barcone naufragato tra Malta e Lampedusa (il bilancio aggiornato dell'ennesima tragedia parla di 206 sopravvissuti e 34 cadaveri recuperati) i mezzi italiani hanno dovuto salvare 430 persone, che si trovavano a bordo di 4 imbarcazioni. Gli interventi sono stati eseguiti mentre erano ancora in atto i soccorsi dei migranti naufragati nel canale di Sicilia. Le motovedette della Guardia Costiera hanno soccorso un gommone con a bordo 72 migranti, tra cui 5 donne, e un barcone con 183 persone provenienti da Tunisia, Siria e Nigeria, tra cui 34 donne e 49 bambini. I migranti sono stati portati a Lampedusa. E ancora: le navi della Marina Militare Libra ed Espero hanno soccorso due gommoni a circa 70 miglia a Sud di Lampedusa, uno con 87 persone a bordo, di cui 8 donne, e un altro con 93 persone. Tremila dollari a testa: è quanto è costato il viaggio verso la morte, secondo il racconto di alcuni superstiti portati a Malta, ai migranti che erano sul barcone dell'ultimo naufragio. «I libici ci hanno sparato addosso, uccidendo due di noi appena lasciate le coste libiche». Un tunisino sospettato di essere lo scafista del barcone è stato trattenuto dalle autorità maltesi. Ieri non solo il giorno dei bilanci, ma anche del dolore: scene strazianti tra i parenti delle vittime davanti ai feretri.

Ora sono 784 i migranti al Centro di accoglienza a Lampedusa che ha una capienza di 300 posti. Tra di loro tante donne e bambini, compresa una neonata insieme alla mamma. Parla di una Lampedusa «ancora in grave emergenza» il sindaco Giusi Nicolini, che ieri ha ricevuto una telefonata da Napolitano.

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