In Italia sei ragazzi su dieci hanno fatto "sexting" almeno una volta

Dal Moige arrivano nuovi dati sull'utilizzo dei più piccoli del "sexting", del web e dei social network

In Italia sei ragazzi su dieci hanno fatto "sexting" almeno una volta

Arrivano da uno studio condotto dal Moige i dati secondo i quali almeno sei ragazzi su dieci hanno "sessaggiato" sul web, scambiandosi foto a luci rosse. Lo studio, condotto insieme all'università Lumsa, su un campione di circa mille ragazzi di diverse età, mette in guardia dal rischio di nuovi fenomeni di cyber-bullismo connessi a questa pratica, ma anche dall'eventualità che il "materiale piccante" sia intercettato da terzi.

Il fenomeno del sexting sembra diffondersi a macchia d'olio, e le storie di ragazzi le cui vite sono state rovinate da qualcuno che ha pubblicato sui social le loro foto, esponendoli al pubblico ludibrio, non mancano.

Secondo l'inchiesta del Moige, i mittenti dei messaggi hot sono amici nel 38,6% dei casi, ma nel 22,7% sono invece sconosciuti. Dati che non sorprendono, considerato quanta poca attenzione si dedichi in Italia alla sicurezza sul web. Proprio per far fronte al problema il Moige ha presentato stamattina un progetto denominato "Per un web più sicuro", sulla falsa riga del "Safe Internet Day" internazionale, alla cui vigilia partirà la campagna.

"Il nostro obiettivo - ha spiegato il presidente nazionale del Moige, Maria Rita Munizzi - è quello di poter raggiungere 40mila persone. Arrivare a insegnanti e genitori e anche ai nonni per raggiungere i ragazzi. Non vogliamo creare tragici allarmismi ma far capire che come il mondo presenta delle trappole, così il mondo del virtuale ha delle insidie e dei tranelli".

Nove adolescenti su dieci in rete

Secondo i dati della ricerca, nove adolescenti su dieci "surfano" la rete, e il 18% afferma di trascorrere più di tre ore al giorno davanti al computer. Il controllo da parte dei genitori diminuisce con l'età: nella fascia dai 6 ai 10 anni solo il 31,2% naviga senza la presenza dei genitori, dagli 11 ai 13 anni si passa al 72,5% e il controllo scompare quasi totalmente dai 14 ai 20 anni.

Sei bambini su dieci sono sui social

Dalle ricerche è emerso poi che solo un ragazzo su dieci si collega per studiare o effettuare ricerche, mentre il 24% usa il web per ascoltare musica, scaricare video o guardare film. il 26% afferma di usare la rete per fare nuove amicizie, mentre l'8% degli adolescenti ammette di avere più amici su internet che nella vita reale. Tra i 6 e i 10 anni la percentuale di presenza dei giovanissimi sui social network è del 61%: la stragrande maggioranza si iscrive a Facebook. In questa fascia d'età, solo tre genitori su dieci prestano la dovuta attenzione ai contenuti visitati dai figli, che nell'11% dei casi ammettono di aver visionato contenuti non adatti alle loro età.

"Importante il dialogo"

Il direttore della Polizia Postale Antonio Apruzzese ha poi aggiunto che la speranza del progetto è quella di aprire una finestra di dialogo con scuole, genitori e istituzioni al fine di mettere in guardia i ragazzi dalle insidie del web: "Occorre sapere - aggiunge - che non si può nascondere la mano dopo aver lanciato il sasso, poichè una fesseria fatta sul web

può diventare subito mondiale e fare i furbi in rete non significa farlo in un altro mondo". Il progetto, oltretutto, è appoggiato dalle aziende TrendMicro e Cisco, oltre che dal colossale aggretatore Google Italia.

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