L'unione con Ricarda? Non esiste La Concia fa la guerra in tribunale

Continua la battaglia di Anna Paola Concia e della moglie Ricarda (insieme, nella foto) per il riconoscimento dei matrimoni gay anche in Italia. In attesa di uno spiraglio legislativo la coppia, che si è unita in Germania lo scorso anno, tenta la via giudiziaria. Ieri la deputata del Pd ha presentato ricorso al Tribunale di Roma contro il rifiuto del Comune di registrare la sua unione con la Trautmann. A fianco della Concia due avvocati: Marilisa D'Amico, docente di Diritto costituzionale all'Università di Milano e presidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Marino - è lei che ha lavorato al registro delle unioni civili per la giunta Pisapia - e la romana Cinzia Ammirati.

Anna Paola e Ricarda Concia (la moglie della parlamentare ne ha preso il cognome, come previsto in Germania) si sono mosse nel ricorso insieme ad altre quattro coppie. Un'altra ventina di coppie omosessuali italiane, sposate all'estero, si è rivolta alla Corte di giustizia europea. «In Italia siamo fuori dal tempo e dalla storia», accusa la deputata Pd.

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