Il Paese visto dal censimento

Meno italiani «nativi», più italiani «acquisiti», donne più numerose degli uomini, oltre quindicimila (il doppio del 2001) le persone che hanno 100 anni o più. Questa la fotografia che emerge dal 15° Censimento generale i cui dati demografici definitivi sono stati diffusi ieri dall'Istat. Al 9 ottobre 2011 (data di riferimento del censimento) la popolazione residente in Italia ammonta a 59.433.744 unità. I cinque comuni più popolosi si confermano Roma (2.617.175 residenti), Milano (1.242.123), Napoli (962.003), Torino (872.367) e Palermo (657.561). Rispetto al 2001, quando si contarono 56.995.744 residenti, l'incremento è del 4,3%, da attribuire esclusivamente alla componente straniera.

Infatti, nel decennio intercensuario i cittadini italiani sono diminuiti di oltre 250 mila unità (-0,5%), mentre gli stranieri sono aumentati di 2.694.256 unità, triplicando da 1.334.889 a 4.029.145, con una crescita del 201,8%. Tra i grandi comuni, l'incidenza più elevata si registra a Brescia, con 166,1 stranieri ogni 1.000 abitanti censiti.

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