La provocazione Il bisbiglio dei tecnici

RomaCari ministri cosiddetti tecnici, fate outing. Lo diciamo per voi, ma soprattutto per noi: fate outing. Naturalmente le vostre preferenze sessuali non ci interessano, sono quelle politiche a preoccuparci. Quanti e quali di voi si candideranno alle elezioni della prossima primavera? E con chi? Non sarebbe meglio giocare a carte scoperte? Così, per una questione di correttezza. Per questo facciamo una proposta: vi lasciamo tranquilli per tutta l'estate e poi a settembre, con calma, ci dite che cosa avete intenzione di fare. Potremmo anche inventarci un giorno della rivelazione, il candidate-day: chi ha intenzione di presentarsi alle prossime elezioni lo dichiara e amici come prima.
Anche perché i segnali sono chiari. Ieri a mettere le mani avanti è stato il titolare della Cooperazione internazionale Andrea Riccardi: «Non mi scandalizzerebbe se qualche ministro volesse candidarsi. Il governo è composto da ministri di aree diverse. Se qualcuno vuole candidarsi in questo o quel partito, si vedrà. Mi sembra prematuro fare il toto-nomi», spiega Riccardi in un'intervista al Quotidiano Nazionale, nella quale esclude una lista Monti alle prossime elezioni: «Ha concepito la sua missione non con la logica dei leader di schieramento della seconda Repubblica». Una precisazione, questa, che non tranquillizza la Lega: «Splendida notizia l'autocandidatura di Riccardi e l'auspicio che altri ministri proseguano l'azione di Monti è garanzia assoluta di sconfitta della coalizione che li sosterrà. L'italiano non è stupido ed ha capito perfettamente che questo governo di dilettanti allo sbaraglio ci ha trascinati nel baratro!», ironizzano i parlamentari della Lega Nord, Fabio Rizzi e Nunziante Consiglio. E qualche giorno fa era stato Maurizio Gasparri a lanciare l'allarme: «Continuano le interviste e le sollecitazioni che annunciano la presenza di ministri tecnici del governo Monti come candidati o alfieri di schieramenti eterogenei di centrosinistra. Come capogruppo del Pdl al Senato attendo chiarimenti, altrimenti proporrò al mio gruppo e al mio partito di votare in modo diverso da come fatto finora. Il senso di responsabilità non deve essere solo nostro».
Il fatto è che, checché ne dica Riccardi, alcuni dei ministri più in vista sono in odore di candidatura con la cosiddetta Cosa Bianca, la formazione che attualmente assomiglia a un Frankenstein politico - tagli, ritagli e frattaglie - con la sola conventio ad excludendum dell'attuale centrodestra. E non a caso il più papabile nel ruolo di candidato premier di questo blob è Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico. Dietro di lui proprio Riccardi, Elsa Fornero (Welfare), Anna Maria Cancellieri (Interno), Vittorio Grilli (Economia), Francesco Profumo (Istruzione) e Piero Gnudi (Affari regionali). E pazienza se molti di loro nei mesi scorsi hanno tenuto a precisare che loro non sono politici, che l'amministrazione della cosa pubblica è una faccenda temporanea e anche un po' disgustosa: un lavoro sporco che però qualcuno deve pur fare.
Insomma, la Cosa Bianca fa mercato. E il più attivo è l'animatore dell'accozzaglia, quel Pier Ferdinando Casini, che però piace sempre meno agli ambienti dell'aristocrazia economica e politica del nostro Paese (in primis al Corriere della Sera) per la sua scoperta ambizione politica, prossimo indirizzo conosciuto il Quirinale. E in fondo, lui molto pio, nemmeno all'establishment cattolico, che trova disdicevole la disinvoltura con cui sembrerebbe accettare - pur di vincere le elezioni e di raccogliere punti per il Colle - un'alleanza chilometrica che arriverebbe fino a Nichi Vendola.

Non a caso qualche giorno fa il presidente della Cei Angelo Bagnasco è sembrato recapitare un messaggio chiaro alla Cosa Bianca: «La presenza dei cristiani non è codificata in formule specifiche fatta salva la consapevolezza che sui principi di fondo non si può mercanteggiare». Ergo: non ci incantate mica con la storia del polo cattolico; i cattolici in politica non fanno comunella con chi vuole il matrimonio tra gay. Si fa presto a dire Cosa. Si fa presto a dire Bianca.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica